Il porto di Genova sta vivendo una fase di transizione tra l’attuale gestione commissariale e la nomina di un nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. In questa situazione, il 14 maggio 2024 l’associazione degli agenti marittimi Assagenti ha deciso di intervenire con un contributo al dibattito sul futuro del porto, delineando quelle che ritiene le priorità da affrontare senza indugi.
“Non intendiamo porre condizioni né oltrepassare il nostro ruolo istituzionale, ma sentiamo la responsabilità di mettere a disposizione delle istituzioni una chiave di lettura fondata sulla nostra esperienza quotidiana sul campo”, ha precisato il presidente Gianluca Croce. In cima alla lista emerge la necessità di presentare il piano regolatore portuale, strumento indispensabile per disegnare il futuro infrastrutturale e logistico dello scalo. A questo si affianca l’urgenza di disporre di un quadro chiaro e affidabile sui tempie dei grandi lavori in corso, sia all’interno del porto sia per quanto riguarda le opere di collegamento con il territorio e le principali direttrici commerciali. Secondo l’associazione, l’incertezza sui tempi di realizzazione delle infrastrutture rischia di compromettere la pianificazione industriale degli operatori e l'attrattiva complessiva dello scalo.
Un altro nodo critico riguarda le regole sull’uso delle aree portuali: secondo Assagenti, occorre costruire un sistema che favorisca un impiego produttivo degli spazi, orientato a efficienza e competitività, elementi imprescindibili per attrarre investimenti e modernizzare le attività. Sul piano del governo, l’associazione ribadisce l’importanza di garantire all’Autorità di Sistema Portuale un elevato margine di autonomia decisionale, in particolare rispetto alle scelte strategiche, per evitare che logiche esterne rallentino o indeboliscano l’azione amministrativa.
Infine, Assagenti sottolinea la necessità di verificare costantemente gli obiettivi di traffico e sviluppo, valorizzando la poli-funzionalità del porto come elemento di resilienza e adattamento alle evoluzioni del mercato. “Potranno sembrare cose scontate, ma oggi la vera urgenza è uscire dalla sala delle carte nautiche, con una rotta chiara, obiettivi definiti e tempi certi”, conclude Croce.