Il 28 novembre 2025 è atteso uno dei maggiori scioperi dell’anno con effetti rilevanti lungo l’intera filiera logistica italiana. È infatti uno sciopero generale nazionale indetto da diversi sindacati di base: Cub, Usb, Cobas, Adl-Cobas, Clap, Sial-Cobas, Sgb, Si-Cobas, Flai Trasporti e Servizi, Fisi, Usi e Usi-Cit, con possibilità di ulteriori adesioni. Le rivendicazioni riguardano l’aumento dei salari, l’introduzione di un salario minimo di 12 euro l’ora, la riduzione dell’orario di lavoro e maggiori investimenti nei servizi pubblici. La data è stata scelta dai sindacati per contestare la Legge di Bilancio 2026 prima della sua approvazione parlamentare, in un contesto già caratterizzato da tensioni nel settore. Secondo quanto riportato nei prospetti pubblicati dal ministero dei Trasporti, l’astensione riguarderà tutto il comparto merci, dai magazzini alla distribuzione, con ricadute su approvvigionamenti, consegne e traffici portuali.
La logistica sarà uno dei comparti più coinvolti. Usb Logistica ha organizzato assemblee territoriali, in particolare nell’area lombarda, per coordinare l’adesione nei magazzini e tra i corrieri. Le richieste includono retribuzioni di almeno 2.000 euro netti e un rafforzamento delle misure di sicurezza nei siti di movimentazione. Alcune sigle come Flai Trasporti e Servizi e Fisi hanno confermato lo sciopero generale per tutta la giornata concentrandosi esclusivamente sul trasporto merci, lasciando fuori quello di passeggeri. Gli operatori della distribuzione prevedono possibili ritardi nei flussi e accumuli nei centri di smistamento, con impatto sulle consegne urbane e sul commercio elettronico.
Anche negli scali portuali è prevista un’ampia partecipazione. Secondo quanto riferito dal Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali, attivo all’interno di Usb, la mobilitazione interesserà soprattutto Genova, Trieste, Livorno e Civitavecchia, dove i portuali hanno già realizzato presidi nei mesi precedenti. Per il 28 novembre è annunciato un blocco coordinato che punta a una partecipazione internazionale con altri scali mediterranei. Nel settore marittimo l’astensione varierà tra isole minori, con fermo dalle 00.01 alle 23.59, e isole maggiori, dove saranno coinvolte le prime partenze della giornata.
Il personale autostradale incrocerà le braccia dalle 22.00 del 27 novembre alle 22.00 del 28 novembre, interessando manutenzione e assistenza lungo la rete. Si prevedono code ai caselli e possibili ritardi nelle tratte di lunga percorrenza, soprattutto sulle dorsali Nord-Sud dove si concentrano i traffici industriali e agroalimentari.
Anche il trasporto ferroviario sarà fermo per 24 ore, dalle 21.00 del 27 alle 21.00 del 28 novembre, con possibili cancellazioni e modifiche dei percorsi per regionali, Intercity e Alta Velocità. Nel trasporto aereo lo sciopero di 24 ore coinvolgerà personale di volo, addetti all’handling e lavoratori aeroportuali. Particolare attenzione è rivolta alla cargocity di Milano Malpensa, con effetti sulle operazioni di carico e scarico delle merci. Dopo lo sciopero è prevista una manifestazione nazionale a Roma il 29 novembre 2025, promossa dai sindacati di base per proseguire la mobilitazione contro la manovra economica.






























































