Ceva Logistics ha presentato il 9 settembre 2025 una soluzione di logistica inversa per la gestione delle batterie dei veicoli elettrici a fine vita, con l’obiettivo dichiarato di trattare fino all’80% dei volumi europei entro il 2030. Il progetto, che prevede la creazione di quindici Battery Logistics Centers in dieci Paesi, si inserisce nella strategia del gruppo per sviluppare una catena del valore circolare a supporto dell’industria automobilistica nella transizione alla mobilità elettrica.
Secondo le stime della banca dati S&P Global Production Forecast, nei prossimi cinque anni circa otto milioni di batterie agli ioni di litio raggiungeranno la fine del ciclo di vita in Europa. La combinazione tra crescita del parco circolante elettrico e inasprimento delle normative ambientali spinge verso la definizione di una filiera integrata per il riciclo, che ha l’obiettivo di ridurre l’impiego di metalli rari e la dipendenza da nuove estrazioni.
Il primo centro pilota è già stato avviato presso il sito Ceva di Ghislenghien, in Belgio, dove sono stati sperimentati i processi di raccolta, diagnosi e stoccaggio. Entro la fine del 2025 la rete si estenderà a Francia, Regno Unito e Spagna, mentre dal 2026 al 2027 sono previste nuove aperture in Germania, Italia, Polonia, Svezia, Svizzera, Paesi Bassi e Repubblica Ceca.
Ogni Battery Logistics Center sarà integrato nelle piattaforme per veicoli finiti di Ceva (Finished Vehicle Logistics) e comprenderà aree di stoccaggio con contenitori a temperatura controllata, sistemi di controllo continuo e officine dedicate alle operazioni di scarica, smontaggio e ricondizionamento. Le batterie raccolte da concessionarie, rivenditori e centri di trattamento saranno analizzate per definire il percorso più adatto: riutilizzo in applicazioni “seconda vita” oppure invio agli impianti di riciclo.
La soluzione di logistica inversa si fonda su tre pilastri. In primo luogo, la capacità di raccogliere e trasportare le batterie in tutta Europa grazie all’esperienza di Ceva nel trasporto Adr, regolato dall’accordo europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada. In secondo luogo, l’offerta di servizi a valore aggiunto nei centri, tra cui diagnosi e rigenerazione. Infine, la tracciabilità completa di ogni batteria lungo tutta la catena, con sistemi di controllo in tempo reale.



































































