La possibilità, a partire dal 30 luglio 2025, di adottare il meccanismo dell’inversione contabile per l’imposta sul valore aggiunto – con il consenso dei fornitori – segna l’avvio di un nuovo modello fiscale nel settore. Il provvedimento, contenuto nel recente Decreto Legge Fiscale, è stato accolto con favore da Federtrasporto e Anita, due tra le principali voci associative all’interno del sistema confindustriale per il comparto. Dopo mesi di lavoro congiunto e interlocuzioni istituzionali, entrambe le realtà riconoscono nel nuovo sistema un’importante vittoria per le imprese sane del settore.
La misura prevede che, su base volontaria, le imprese di trasporto e logistica possano decidere – previo accordo con il proprio fornitore – di versare direttamente allo Stato l’imposta sul valore aggiunto relativa ai servizi ricevuti. Questo meccanismo, già attivo in altri comparti economici, evita il passaggio dell’Iva attraverso soggetti intermedi e rappresenta un deterrente efficace contro pratiche elusive e frodi fiscali.
Per Federtrasporto, presieduta da Paolo Colombo, l’attuazione del reverse charge equivale a un cambio di paradigma che rafforza la fiducia nel mercato. “Il completamento dell’iter costituisce non solo un importante passo verso una maggiore trasparenza, ma potrà determinare risultati rilevanti anche sul versante del recupero dell’Iva,” ha dichiarato Colombo.
Dello stesso tenore il commento di Riccardo Morelli, presidente di Anita, che ha sottolineato il valore di una misura attesa da anni, frutto del dialogo costante tra le imprese associate, il ministero e l’Agenzia delle Entrate. “La sua applicazione anche nel nostro settore potrà determinare una sensibile riduzione delle distorsioni che penalizzano le aziende regolari nella concorrenza sui mercati”, ha affermato Morelli, ribadendo l’importanza dell’ascolto delle istanze provenienti dalla base imprenditoriale.





























































