Il Consiglio federale delle Svizzera ha approvato il 19 novembre 2025 il nuovo rapporto sul trasferimento del traffico merci transalpino, in cui sottolinea che negli ultimi due anni il trasferimento delle merci dalla strada alla rotaia si è arrestato. Secondo il documento, dopo cinque anni di esercizio Alptransit non esprime ancora appieno il proprio potenziale, mentre la quota ferroviaria nel traffico merci transalpino è scesa al 70,3 percento alla fine del 2024, con un calo di 2,6 punti rispetto al 2022. Nello stesso anno si sono registrati 960 mila transiti di veicoli industriali, oltre l’obiettivo fissato dalla politica federale di trasferimento. Le stime per il 2025 preannunciano un’ulteriore diminuzione della quota su rotaia.
Nel rapporto, presentato come strumento per garantire l’attuazione degli obiettivi stabiliti dalla legge sul trasferimento del traffico, il Consiglio federale indica come principale causa del rallentamento il ritardo nei lavori sulle tratte di accesso settentrionali ad Alptransit. Le linee non ancora adeguate impediscono un esercizio affidabile e incidono negativamente sulla produttività del trasporto merci ferroviario. Inoltre, nelle aree interessate dai cantieri, la capacità ridotta delle tratte alternative limita ulteriormente la qualità del servizio.
L’Autorità federale intende quindi sostenere un rapido ammodernamento delle infrastrutture nei Paesi confinanti, puntando su un coordinamento più efficace dei lavori internazionali e su una maggiore disponibilità di percorsi di deviazione efficienti. Entro il 2028 è previsto il potenziamento della linea Stoccarda–Singen e del raccordo svizzero Sciaffusa–Oerlikon–Othmarsingen, destinati a ridurre la pressione sulla valle del Reno e a offrire un tracciato alternativo. Parallelamente, a seguito di una dichiarazione d’intenti con la Francia, sono iniziati gli interventi sulla sponda sinistra del Reno per sviluppare un accesso ad Alptransit adatto al traffico merci. Sul lato svizzero l’adeguamento di due gallerie nel settore di Basilea partirà nel 2026.
Un secondo capitolo riguarda la fine, prevista per metà dicembre 2025, dell’autostrada viaggiante. Il Consiglio federale teme che la chiusura possa accrescere il traffico stradale di transito e prevede incentivi finanziari per trasferire una parte significativa dei trasporti al traffico combinato non accompagnato, che comprende semirimorchi, container e casse mobili. L’Autorità sta inoltre valutando il prolungamento oltre il 2030 delle misure di promozione del traffico combinato transalpino. Già il 28 maggio 2025 era stato presentato al Parlamento il progetto di revisione della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni, con l’obiettivo di mantenere la competitività della ferrovia rispetto alla strada.

































































