Il piano di ristrutturazione della compagnia ferroviaria svizzera Ffs Cargo prevede un ridimensionamento dell’organico e della rete di servizi, suscitando la protesta dei sindacati. Secondo le informazioni diffuse dall’azienda, saranno eliminati diversi punti di carico minori e ridotte le attività in aree considerate meno redditizie. La conseguenza diretta è un impatto sull’occupazione che interessa diverse centinaia di lavoratori.
Le difficoltà finanziarie dell’impresa hanno radici nei costi operativi elevati e nella progressiva perdita di competitività rispetto al trasporto su strada, che negli ultimi anni ha beneficiato di maggiore flessibilità e di prezzi più contenuti. Secondo i dati interni, già nel 2022 i volumi di traffico gestiti da Ffs Cargo avevano mostrato un calo, con margini di profitto sempre più ridotti. La crisi si è aggravata con l’aumento dei costi energetici e con le difficoltà nel garantire la piena utilizzazione degli impianti.
Le organizzazioni sindacali denunciano il rischio di smantellamento progressivo del servizio di trasporto merci capillare sul territorio svizzero. In particolare, la chiusura di impianti secondari comporta la perdita di posti di lavoro non solo all’interno di Ffs Cargo, ma anche nell’indotto legato alle attività di movimentazione e distribuzione. La società ha annunciato la riduzione di 65 posti di lavoro, di cui 40 in Ticino. In questo cantone si è svolta una manifestazione a Mendrisio il 29 agosto 2025.
Dal punto di vista aziendale, Ffs Cargo motiva il piano con la necessità di aumentare la redditività in un contesto di crescente concorrenza nel trasporto merci e di costi elevati per la gestione della rete. Tuttavia, secondo i sindacati, la strategia rischia di compromettere la funzione pubblica del servizio ferroviario merci, riducendo l’accessibilità per le piccole e medie imprese che si affidano a collegamenti locali. Le trattative tra azienda e rappresentanti dei lavoratori sono ancora in corso, con richieste di revisione del piano e di misure di accompagnamento per i dipendenti coinvolti. Le parti sociali sottolineano la necessità di soluzioni che salvaguardino l’occupazione, anche attraverso un maggiore sostegno pubblico o un adattamento progressivo del modello operativo.






























































