Il 25 giugno 2025 il Consiglio federale svizzero ha adottato il progetto di trasporto sotterraneo delle merci (Sug), nell’ambito del Piano Settoriale dei Trasporti. È un atto fondamentale che apre la via alla realizzazione di Cargo Sous Terrain (Cst), una rete di gallerie sotterranee completamente automatizzate, dopo anni di studi, consultazioni e iter normativi. Il progetto - promosso dalla società Cst e sostenuto da un ampio consorzio di aziende svizzere - prevede la costruzione di una rete logistica sotterranea lunga complessivamente circa 490 chilometri.
Questa infrastruttura collegherà i principali centri dell’Altopiano, da Ginevra a San Gallo, passando per Basilea, Lucerna, Zurigo, Berna e Thun. La rete sarà percorsa da veicoli autonomi elettrici che trasporteranno container standard a una velocità di 30 km orari, con un servizio attivo sei giorni alla settimana, ventiquattro ore su ventiquattro. Le merci si muoveranno in un ambiente completamente separato dal traffico di superficie, offrendo un’alternativa stabile, efficiente e sostenibile al trasporto su gomma e ferrovia.
La prima fase di realizzazione prevede la costruzione di una tratta pilota di 70 chilometri tra Härkingen e Zurigo. Questo segmento iniziale, dal costo stimato di 3,4 miliardi di franchi svizzeri (circa 3,6 miliardi di euro), dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2031. Le fasi successive porteranno all’espansione dell’intera rete nazionale entro il 2045, con un investimento complessivo attorno ai 30 miliardi di franchi (circa 32 miliardi di euro). Ogni tratto sarà implementato gradualmente, con l’obiettivo di sperimentare e migliorare il sistema prima di procedere all’ampliamento.
Le gallerie avranno un diametro di circa 8 metri e saranno costruite a profondità comprese tra 30 e 80 metri, a seconda della morfologia del territorio. Al loro interno vi saranno tre corsie: due per il traffico in direzioni opposte e una centrale destinata a funzioni di manutenzione, stoccaggio e smistamento. Il trasporto sarà gestito da veicoli autonomi alimentati da propulsione a induzione, in grado di garantire affidabilità e continuità del servizio.
Fondamentale sarà il ruolo delle stazioni di trasbordo, che costituiranno i punti di accesso al sistema sotterraneo. Collocate in aree industriali o logistiche già esistenti e ben collegate, queste strutture permetteranno l’integrazione tra la rete Cst e le modalità di trasporto esistenti, incluse strada, ferrovia e aereo. Il carico e lo scarico dei mezzi avverranno in modo completamente automatizzato, attraverso pozzi verticali dotati di montacarichi.
L’intero sistema dovrebbe funzionare con energia proveniente da fonti rinnovabili e sarà a zero emissioni dirette. Secondo le stime, potrà contribuire a ridurre fino al 40% del traffico merci su strada, alleggerendo le infrastrutture di superficie e migliorando la qualità dell’aria nelle aree urbane. Oltre alla diminuzione delle emissioni e del rumore, è previsto il riutilizzo del materiale di scavo per scopi edilizi, secondo principi di economia circolare. Le stazioni di trasbordo saranno inserite in aree già urbanizzate, limitando il consumo di suolo e rispettando le prescrizioni del piano federale sulle superfici agricole.
L’adozione del Piano settoriale Sug non solo fornisce il quadro normativo, ma definisce anche un sistema di governo multilivello per garantire il coordinamento istituzionale. La Confederazione resta responsabile dell’approvazione generale del progetto e della pianificazione sovraordinata. I Cantoni, a loro volta, avranno il compito di determinare i tracciati specifici nei rispettivi piani direttori, individuando l’ubicazione degli hub in base alle peculiarità territoriali. Ai Comuni spetterà invece il rilascio delle autorizzazioni e il coordinamento a livello locale. La progettazione tecnica, il finanziamento e la realizzazione dell’opera restano in capo a Cst, che opererà con capitali esclusivamente privati. Questo approccio riduce l’onere finanziario per le casse pubbliche e garantisce che i costi siano sostenuti direttamente dagli operatori economici che beneficeranno del sistema.
Il Piano settoriale è stato sviluppato in stretto contatto con le altre componenti del Piano federale dei trasporti, in particolare con le sezioni dedicate alle infrastrutture ferroviarie e stradali, per assicurare coerenza e integrazione con la rete esistente. È stato inoltre armonizzato con altri strumenti di pianificazione territoriale, tra cui quelli dedicati alla gestione agricola e ambientale, così da ridurre al minimo l’impatto sul paesaggio e garantire una pianificazione equilibrata dello spazio.






























































