I Finanzieri ritengono che tre imprenditori della zona di Foligno abbiamo organizzato il fallimento seriale d'imprese di autotrasporto, che prima di portare i libri in Tribunale venivano svuotate dei beni, per sottrarli ai creditori. Il meccanismo prevedeva che prima di dichiarare fallimento, le imprese non pagavano imposte e contributi previdenziali e trasferivano i beni a nuove società a un prezzo inferiore a quello reale. In questo modo, gli imprenditori potevano proseguire l'attività evitando i sequestro dei beni delle società fallite. Usando questo schema, gli indagati avrebbero accumulato crediti nei confronti dell'Erario pari a circa sette milioni di euro dal 2008 al 2015. Le tre persone arrestate ai domiciliari sono amministratori di due imprese di autotrasporto riconducibili allo stesso gruppo familiare, che hanno sede nell'area di Foligno, di cui gli inquirenti non hanno fornito il nome e sono accusate di bancarotta fraudolenta.
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