Dopo una lunga vertenza, i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno raggiunto un accordo con le società Deliverit, Brivio & Viganò Logistics e Cap Delivery per il contratto integrativo degli autisti che svolgono le consegne a domicilio per contro della catena di Gdo Esselunga. Lo ha annunciato il primo agosto 2025 il segretario della Filt Cgil Michele De Rose, dichiarando che l’intesa "è un importante passo avanti per il settore delle consegne a domicilio, garantendo agli autisti migliori condizioni di lavoro, retributive, normative, sicurezza e relazioni industriali".
Il sindacato spiega che l’intesa disciplina “in modo chiaro e preciso le attività e le condizioni di lavoro del personale viaggiante, con particolare attenzione alle consegne in regime di discontinuità, garantendo strumenti di tutela come indennità di trasferta, formazione continua e sistemi all’avanguardia per le consegne ai piani (saliscale elettrici e a batteria, oppure motorizzati di ultima generazione), assicurando così un futuro più sicuro, equo e rispettoso per tutti i lavoratori”.
L’accordo istituisce un’indennità giornaliera dedicata alla consegna al piano, che sarà riconosciuta a livello territoriale e nazionale e dal 2026 sarà definito un premio di risultato annuale. Per quanto riguarda la salute e la sicurezza, in caso di alletta rossa meteo “sarà prevista una riduzione del numero dei giri e l’eventuale sospensione di quelli la cui zona di consegna sia impattata dalle condizioni climatiche avverse".
L’indennità è di 15 euro al giorno dal 1° luglio 2025, suddivisa in 13 euro per la trasferta e due euro per “trasferta Italia”. Dal primo settembre 2025 questa somma sarà progressivamente aumentata per raggiungere i 18 euro al giorno e poi ogni anno si aggiungerà un euro, fino alla somma di 20 euro al giorno a settembre 2027.
La vertenza è iniziata il 18 aprile con la proclamazione dello stato di agitazione e il primo sciopero. I sindacati denunciavano comportamenti discriminatori delle aziende, imposizione di straordinari, pressioni per lavorare con veicoli sovraccarichi, condizioni di sicurezza inadeguate e il mancato riconoscimento della consegna al piano. Come risposta, Esselunga annunciò la cassa integrazione per duecento addetti della piattaforma logistica di Dione Cassio, a Milano.
Il 3 maggio ci fu una fase di distensione ed Esselunga sospese la cassa integrazione, mentre le parti stabilirono un’interruzione delle proteste e un calendario d’incontri. Il 21 maggio i sindacati presentarono la loro piattaforma rivendicativa, basata su otto richieste: dieci euro al giorno come indennità di consegna al piano ( a fronte dei due euro proposti dalla aziende); parità di trattamento economico tra lavoro urbano ed extraurbano; dotazione di saliscale elettrici e strumenti adeguati; premio di risultato “reale”; regolamentazione turni domenicali e festivi; riconoscimento della contrattazione sindacale nazionale e territoriale; formazione continua per i lavoratori; tutele per condizioni meteo avverse.
Però il 15 luglio, dopo alcuni incontri le trattative s’interruppero perché i sindacati ritennero inadeguate le proposte delle imprese. Così, il giorno successivo riprese lo stato di agitazione, che culminò con uno sciopero nazionale degli autisti Esselunga il 24 luglio. Finalmente, il primo agosto le parti hanno firmato l’accordo triennale di filiera.


































































