Dopo i comunicati dei giorni scorsi che contestavano la riduzione dello sconto sulle accise del gasolio per l'autotrasporto emerso dalla bozza del Decreto Clima (con un progressivo taglio dal 2020 in poi, fino all'eliminazione del beneficio nel 2040), le associazioni dell'autotrasporto si rivolgono direttamente alla ministra dei Trasporti per avere un incontro urgente su questo tema, definito come una "emergenza". Lo hanno fatto con una lettera datata il 25 settembre 2019, dove riprendono gli argomenti illustrati pubblicamente nei giorni precedenti. Il taglio dello sconto è definito "drastico e socialmente inattuabile" perché comprometterebbe sia la tenuta del tessuto economico-produttivo, sia le entrate dello Stato.
La lettera aggiunge che "il rimborso di una quota delle accise previsto con credito d'imposta per il comparto dell'autotrasporto serve per compensare i maggiori costi che gli operatori italiani sostengono rispetto ai competitors per stare sul mercato". Quindi, per la categoria "sarebbe inaccettabile qualsiasi ipotesi di taglio al rimborso accise sul gasolio, che darebbe il colpo di grazia ad un settore gravato da una perdurante crisi che ha visto morire circa 20 mila imprese negli ultimi dieci anni".
Insieme con la richiesta di un incontro urgente, Unatras indica alla ministra le tre misure che ritiene fondamentali per il settore. La prima è attivare il fondo (già annunciato dal Governo precedente con 100 milioni in un biennio) per il rinnovo del parco veicolare, tramite contributi per l'acquisto di veicoli industriali nuovi a fronte della rottamazione di quelli vecchi. La seconda è la ripubblicazione periodica dei valori di riferimento dei costi d'esercizio dell'autotrasporto e la terza è una norma che preveda l'indeducibilità delle fatture dei committenti pagate in ritardo. "In caso di mancata convocazione a breve termine, si renderà
necessario assumere le decisioni conseguenti a tutela delle imprese che rappresentiamo", termina la lettera di Unatras.
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