La norma, che è attualmente in fase di consultazione pubblica, ha un raggio d’azione molto ampio. Non riguarda soltanto il mondo dei trasporti, ma anche altri luoghi di vita quotidiana come le terrazze di bar e ristoranti, i campus universitari, gli impianti sportivi, le piscine pubbliche, le discoteche all’aperto e le pensiline degli autobus. L’estensione alle cabine dei camion, tuttavia, è la parte che più ha colpito l’opinione pubblica e scatenato la reazione del settore. Per i conducenti professionali significherebbe non poter fumare nemmeno quando viaggiano soli, all’interno del proprio mezzo, in condizioni di isolamento lavorativo.
Il progetto è destinato a una rapida procedura. Dopo la consultazione, il testo dovrà passare in Consiglio dei Ministri per poi approdare al Congresso e al Senato. La ministra García ha più volte ribadito l’intenzione di arrivare all’approvazione entro la fine dell’anno, se il calendario politico lo consentirà. La Legge, oltre al divieto in nuovi spazi, prevede anche l’equiparazione normativa tra sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato e il tabacco tradizionale. Le sanzioni per i trasgressori potranno raggiungere cifre molto elevate, fino a 600mila euro per le violazioni più gravi, con la necessità per le aziende di rivedere regolamenti interni, manuali e contratti, un aggravio che pesa su un comparto già alle prese con difficoltà strutturali.
Le associazioni del trasporto hanno reagito immediatamente. La Federación Nacional de Asociaciones de Transporte de España (Fenadismer) ha definito la proposta “sproporzionata e discriminatoria”, sostenendo che i conducenti trascorrono la gran parte delle ore di lavoro da soli e non mettono a rischio la salute di nessun altro. Ancora più rilevante, secondo i rappresentanti della categoria, è il rischio per la sicurezza: molti autotrasportatori usano il fumo come valvola di sfogo durante le lunghe tratte e vietarlo potrebbe aumentare ansia e stress, riducendo la concentrazione al volante. Le normative europee sui tempi di guida e riposo impongono sessioni di guida fino a quattro ore e mezza consecutive e in questo contesto, dicono i camionisti, privare un fumatore di una sigaretta può avere conseguenze negative.
Anche Plataforma Nacional ha espresso contrarietà, accusando il governo di legiferare “dai palazzi senza ascoltare il settore né comprendere la realtà quotidiana del trasportatore”. Jorge Martín Serrano, presidente di Ata Aragón, ha sottolineato come la salute dei camionisti sia già messa a dura prova da turni interminabili, problemi fisici, disturbi del sonno e alti livelli di stress, e che l’eliminazione del tabacco rischierebbe di peggiorare ulteriormente la situazione. Serrano ha inquadrato la questione anche come un tema di libertà personale, ricordando che quando un professionista viaggia solo dovrebbe poter decidere autonomamente cosa fare del proprio corpo.
Il Ministerio de Sanidad difende la proposta facendo appello alle raccomandazioni europee e all’evidenza scientifica, ribadendo che il tabacco resta una delle principali minacce per la salute pubblica e che ogni spazio sottratto al fumo è uno spazio guadagnato per la salute e la vita. Il Governo sottolinea che consentire ai conducenti di fumare in camion o furgoni non sarebbe coerente con i principi di protezione della salute sul lavoro che si applicano in altri ambiti professionali. L’intervento è presentato come parte di una strategia integrata che unisce divieti e sostegno alla disassuefazione, anche con nuove forme di assistenza sanitaria e con un incremento delle imposte sul tabacco.
Sul piano dell’equità, tuttavia, le associazioni denunciano una disparità evidente: i cittadini privati potranno continuare a fumare nelle proprie auto, anche con passeggeri, mentre agli autotrasportatori non sarà concesso farlo neppure quando viaggiano soli. Una contraddizione che, a detta di Fenadismer, configura un trattamento discriminatorio e privo di giustificazione tecnica. Il dibattito si lega anche al tema della sicurezza stradale.
La Dirección General de Tráfico non vieta espressamente il fumo durante la guida ma lo sconsiglia per i rischi di distrazione, ricordando che accendere e fumare una sigaretta richiede oltre tre minuti di tempo in cui l’attenzione del conducente non è pienamente rivolta alla strada. Tuttavia, questo tipo di analisi riguarda l’atto del fumare e non considera gli effetti psicologici di un divieto assoluto. Secondo i dati, il 40% degli autotrasportatori spagnoli è fumatore e tre quarti di loro consumano più di quindici sigarette al giorno, con un tasso superiore alla media nazionale. Una prevalenza che riflette anche le condizioni lavorative: lunghe ore seduti, ritmi intensi e problemi fisici legati a un mestiere usurante.


































































