Il Decreto direttoriale del ministero dei Trasporti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2025, introduce una revisione complessiva delle regole che disciplinano le autorizzazioni internazionali per il trasporto di merci su strada, Cemt e bilaterali. L’intervento arriva in vista della digitalizzazione delle licenze multilaterali Cemt, che scatterà il primo gennaio 2026, e sostituisce la disciplina risalente al 2013, modificata nel 2015, oggi formalmente abrogata.
La principale novità riguarda le autorizzazioni multilaterali Cemt, che diventano digitali e saranno gestite attraverso la piattaforma Eds dell’Itf. Ogni viaggio dovrà essere registrato nel libretto digitale collegato alla singola licenza: la mancata compilazione corretta comporterà l’impossibilità di ottenere il rinnovo. Per confermare le autorizzazioni in scadenza sarà necessario dimostrare un utilizzo minimo di otto viaggi nei primi undici mesi dell’anno, esclusi quelli effettuati esclusivamente tra Paesi dello Spazio economico europeo, con un tetto massimo fissato a trenta licenze per ciascuna impresa. In caso di riduzione del contingente complessivo attribuito all’Italia, le conferme saranno attribuite sulla base di un punteggio che premia i viaggi multilaterali rispetto a quelli bilaterali e, in caso di ulteriore parità, terrà conto del numero di Cemt già in possesso e dell’anzianità d’iscrizione all’Albo degli autotrasportatori.
Dopo la fase dei rinnovi, le autorizzazioni ancora disponibili verranno assegnate tramite graduatoria nazionale. Per partecipare occorre avere almeno una Cemt valida nell’anno di riferimento, anche se non rinnovata, oppure dimostrare di aver effettuato almeno otto viaggi in area Cemt extra Ue con autorizzazioni bilaterali. La graduatoria è costruita attribuendo punteggi a seconda della disponibilità di veicoli a basse emissioni, della titolarità di assegnazioni fisse bilaterali, dell’appartenenza al registro Tir e dell’attività svolta nell’area Cemt con viaggi multilaterali o autorizzazioni per Paesi terzi.
Viene premiata l’efficienza ambientale e operativa delle imprese, mentre è penalizzato chi non ha ottenuto il rinnovo per insufficiente utilizzo delle licenze. La ripartizione avviene in base al punteggio complessivo e prevede limiti massimi, per garantire una distribuzione più equilibrata. Tra i limiti, c’è un tetto massimo di 20 Cemt per impresa dalla graduatoria e non si possono usare più autorizzazioni del numero di veicoli Euro V ed Euro VI disponibili.
Il Decreto disciplina anche le autorizzazioni bilaterali. Quelle in assegnazione fissa vengono confermate alle imprese che hanno utilizzato almeno ventiquattro autorizzazioni tra ottobre e settembre e che restituiscono i titoli nei termini previsti, con la possibilità di ricevere la dotazione in due quote quando il numero supera le trenta unità. Le bilaterali precarie, invece, restano accessibili alle imprese non titolari di fisse o a quelle che abbiano già utilizzato almeno il quaranta per cento delle fisse ricevute.
In questo caso la mancata restituzione di almeno il venti per cento dei titoli utilizzati blocca la possibilità di nuovi rilasci. Anche per queste autorizzazioni la restituzione di tutti i titoli, compresi quelli non usati, è un obbligo preciso, necessario anche per fini statistici. Un capitolo a parte riguarda i consorzi e le cooperative a proprietà divisa, che possono sommare i punteggi delle imprese aderenti e concorrere in graduatoria come soggetto unico, intestatario delle licenze. In questo caso, però, le singole aziende consorziate non possono concorrere autonomamente.
Il provvedimento stabilisce inoltre regole puntuali per il trasferimento delle autorizzazioni. È possibile cedere licenze Cemt o bilaterali in assegnazione fissa in caso di successione, fusione, trasformazione societaria o cessione d’azienda, a condizione che l’impresa cedente sia cancellata dal registro e dall’albo. Il trasferimento non è ammesso per le autorizzazioni precarie.
Accanto ai nuovi criteri sostanziali, il Decreto mette ordine anche sulle scadenze. Le domande per il rinnovo delle Cemt e per l’accesso alla graduatoria devono essere presentate entro il 31 ottobre dell’anno precedente, mentre quelle per il rinnovo o la conversione in fisse delle bilaterali devono arrivare entro il 30 settembre. La prova dei viaggi effettuati per accedere alla graduatoria deve essere inviata entro il 30 novembre. Per le autorizzazioni utilizzate, i termini di restituzione scadono il 15 ottobre o, per quelle dell’ultimo trimestre dell’anno precedente, il 15 marzo. Le richieste relative alle Cemt per traslochi e alle bilaterali precarie possono invece essere inoltrate in qualsiasi momento dell’anno.
Nel complesso, il nuovo Decreto spinge le imprese dell’autotrasporto verso una gestione più trasparente e digitale delle autorizzazioni, rendendo il rinnovo strettamente legato all’effettivo utilizzo delle licenze e premiando chi dimostra maggiore efficienza e affidabilità. La digitalizzazione dei libretti di viaggio, l’attenzione alla sostenibilità del parco veicolare e l’introduzione di scadenze rigide e uniformi segnano un cambio di passo che richiederà alle aziende una pianificazione accurata e un presidio costante delle procedure. Chi saprà organizzarsi per tempo, rispettando i requisiti di utilizzo e rispettando le nuove finestre temporali, avrà un vantaggio competitivo nella corsa alle autorizzazioni per il 2026.
































































