Luglio 2025 ha riservato una sorpresa al trasporto aereo merci: un aumento del 5% su base annua, in controtendenza rispetto alla tradizionale calma estiva. Secondo l’analisi diffusa da Xeneta il 6 agosto 2025, a spingere la domanda è stata soprattutto la necessità di molte aziende di aggirare i dazi statunitensi, accelerando le spedizioni con l’aereo per evitare i tempi più lunghi del trasporto marittimo.
La crescita della domanda ha superato l’aumento della capacità (+3% anno su anno), riportando il “dynamic load factor” al 58%, in linea con i livelli del 2024. Nonostante questo riequilibrio, le tariffe spot globali sono calate per il terzo mese consecutivo, a 2,55 dollari/kg (-2% annuo), con un lieve rimbalzo mensile (+2%) che ha offerto un po’ di respiro alle compagnie aeree. La differenza tra tariffe stagionali (contratti oltre un mese) e spot si è allargata da -5 a -20 centesimi in due mesi, segnale di fiducia limitata sul medio termine. All’orizzonte si profilano nuove incognite: a fine agosto, gli Stati Uniti elimineranno l’esenzione de minimis per tutti i Paesi, già rimossa dal 2 maggio per Cina e Hong Kong, causando un crollo del 50% delle loro esportazioni di commercio elettronico a basso costo verso gli Usa.
Sul fronte geografico, le rotte transpacifiche hanno visto dinamiche opposte: il Sud-Est asiatico verso il Nord America ha registrato un calo delle tariffe spot del 16% (4,87 dollari/kg), mentre dal Nord-Est asiatico i prezzi sono rimasti stabili grazie alla domanda robusta di Taiwan (+9% a 6,85 dollari/kg, spinta dal boom d’intelligenza artificiale e semiconduttori). In direzione Europa, la stabilità delle tariffe dal Nord-Est asiatico (4,16 dollari/kg) è stata garantita dal dirottamento di capacità cargo dal Pacifico per assorbire un’impennata del 90% del commercio elettronico cinese. Più difficile la situazione per il Sud-Est asiatico verso l’Europa, dove i prezzi sono crollati del 22% a 3,02 dollari/kg. L’Atlantico si distingue come l’unico corridoio con aumenti consistenti in entrambe le direzioni (1,91 dollari/kg ovestbound, 1,15 estbound), sostenuto da carichi anticipati e minore capacità belly sui voli passeggeri.
Secondo Van de Wouw di Xeneta, la confusione sulle politiche commerciali è paradossalmente uno dei pochi fattori che potrebbero sostenere la domanda aerea nei prossimi mesi. “Quando c’è caos nel commercio internazionale, l’air cargo ne beneficia. Ma il piggybacking finirà. Restano troppe domande senza risposta: quanto durerà l’incertezza? Cosa accadrà quando i consumatori americani sentiranno il peso dei dazi sui prezzi?”. Finché le regole restano nebulose, le aziende continueranno a “comprare tempo” con l’aereo. Ma, avvertono gli analisti, il giorno in cui la danza politica si fermerà, anche i volumi potrebbero tornare a terra.































































