Lufthansa inizia l’autunno 2025 don due fronti sindacali che scalderanno il clima: la riduzione di 4.000 posti amministrativi e la minaccia di sciopero dei piloti. La compagnia tedesca, che impiega oltre 103mila persone nel mondo, ha presentato il 29 settembre 2025 a Monaco di Baviera il nuovo piano di riorganizzazione, nel corso del primo Capital Markets Day dopo sei anni. Il progetto prevede l’eliminazione di circa il venti percento delle posizioni amministrative entro il 2030, con un impatto particolarmente forte sulla divisione IT, dove scompariranno fino a duemila ruoli. La maggior parte dei tagli sarà concentrata in Germania e soprattutto nella sede centrale di Francoforte.
La dirigenza ha chiarito che non ci saranno licenziamenti forzati ma un progressivo ricambio naturale, accompagnato da processi di digitalizzazione e automazione. Parallelamente, la compagnia introduce la strategia Matrix Next Level, che centralizza funzioni finora separate tra le diverse società del gruppo. Sul fronte tecnologico, il progetto One IT punta a semplificare una struttura informatica considerata frammentata e ridondante.
L’aspetto finanziario resta al centro delle misure. La compagnia si è posta come obiettivo per il triennio 2028-2030 un margine operativo Ebit corretto compreso tra l’8 e il 10%, rispetto al precedente 8%. A partire dal 2028 sono attesi risparmi strutturali pari a 300 milioni di euro, mentre i costi una tantum legati alla ristrutturazione raggiungeranno i 400 milioni. L’obiettivo di flusso di cassa libero è fissato a oltre 2,5 miliardi di euro all’anno.
Secondo Bernstein Research, il margine operativo di Lufthansa Airlines è sceso a zero negli ultimi dodici mesi, contro l’8% registrato nel 2019, un dato che spiega le pressioni degli investitori per un intervento deciso. I mercati hanno reagito positivamente all’annuncio, con il titolo in crescita del 3,4% il giorno della presentazione, ma gli analisti restano cauti sulla possibilità di centrare i nuovi obiettivi.
Mentre la ristrutturazione prende forma, la compagnia deve gestire un conflitto con i piloti. Dal 12 al 29 settembre il sindacato Vereinigung Cockpit ha svolto un referendum interno che ha registrato una partecipazione del 90% tra i piloti Lufthansa e del 95% tra quelli di Lufthansa Cargo. L’88% dei piloti di linea e il 96% di quelli cargo hanno approvato lo sciopero, coinvolgendo circa 4.800 professionisti. Secondo il presidente Andreas Pinheiro, “gli scioperi sono possibili in qualsiasi momento”.
Il nodo centrale riguarda la previdenza aziendale. Dal 2017 il sistema non garantisce più importi fissi ma solo contributi definiti, trasferendo il rischio d’investimento ai dipendenti. I sindacati lamentano un peggioramento delle prestazioni, nonostante le pensioni aziendali dei piloti superino in media gli 8.000 euro mensili oltre alla pensione pubblica. Il vertice di Lufthansa ha respinto le richieste, affermando di non avere margini per rafforzare un sistema ritenuto già generoso.
La tempistica rende la situazione ancora più critica: in Germania le vacanze autunnali iniziano il 13 ottobre e un’eventuale mobilitazione dei piloti potrebbe colpire migliaia di viaggiatori, con cancellazioni soprattutto nei collegamenti su Francoforte e Monaco. Le attività di Eurowings non sarebbero invece interessate dalla vertenza. Alle critiche dei piloti si aggiungono quelle del sindacato Verdi, che ha definito i tagli “decimazioni” e ha annunciato battaglia nelle prossime negoziazioni contrattuali. Anche la Confederazione sindacale europea ha manifestato preoccupazione per l’impatto sociale della ristrutturazione.
Secondo gli analisti del settore, le difficoltà di Lufthansa non si esauriscono con il contenimento dei costi. Gerald Wissel di Airborne Consulting ha sottolineato che la compagnia paga la complessità derivante dalla gestione di tredici diversi modelli di aeromobili a lungo raggio, che saranno ridotti a nove entro i prossimi anni. La frammentazione organizzativa, frutto di acquisizioni successive e di sistemi IT differenziati, rappresenta un ulteriore elemento di inefficienza. Nonostante ciò, il gruppo mantiene piani di espansione: entro il 2030 intende integrare 230 nuovi velivoli, di cui 100 dedicati al lungo raggio.
































































