Il trasporto aereo mondiale delle merci ha rallentato il passo a giugno 2025, secondo le rilevazioni mensili della Iata diffuse il 31 luglio. La domanda, misurata in tonnellate-chilometri, è cresciuta dello 0,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre la componente internazionale ha fatto leggermente meglio con un +1,6%. La capacità in è aumentata dell’1,7% e il fattore di carico è sceso al 45,5%, in calo di 0,4 punti percentuali sul 2024.
È l’istantanea di un mercato che smaltisce l’effetto “front-loading” dei mesi scorsi, tra nuove barriere commerciali e rotte deviate nell’area mediorientale. Il confronto mensile, giugno su maggio 2025, mostra un aumento del traffico dell’1,6%, al netto della stagionalità. La composizione dell’offerta pende sulla stiva dei voli passeggeri: quella belly pesa ormai circa il 56% della capacità internazionale, ai massimi dal 2019, mentre i tutto merci sono quasi stabili (+0,4%), penalizzati dalle tensioni su alcune direttrici importanti.
L’analisi per aree geografiche racconta un mondo diviso. Il traffico dell’Asia–Pacifico è aumentato del 9%, con fatture di carico del 50,3%, in crescita sia sull’anno sia sul mese, sostenuta da commercio elettronico e flussi intra-regionali. L’Europa è appena sopra la parità (+0,8%) e mantiene un fattore di carico elevato, al 49,6%, seppur in flessione sul mese. L’Africa rimbalza (+3,9%) ma con fattore di carico al 42,1%, mentre l’America Latina cresce del 3,5% e vede migliorare la saturazione al 36,6% grazie anche ai deperibili e a vincoli di capacità in mercati chiave. Il Medio Oriente invece arretra del 3,2% con fattore di carico al 45,2%, appesantito da restrizioni e re-routing, mentre il Nord America segna il passo: traffico in calo dell’8,3% e fattore di carico al 38,5%, il più basso tra le macro-aree, con un timido recupero sul mese. Nel solo segmento internazionale, che vale oltre l’87% del totale, la domanda sale dell’1,6% su base annuale, con fattore di carico al 50,3%: corrono Asia–Pacifico (+8,3%), Europa (+1,0%) e America Latina (+4,1%); in flessione Medio Oriente (−3,1%) e Nord America (−6,1%).
Anche i grandi corridoi si muovono a velocità diverse. La rotta Asia–Europa è la più vivace con un +10,5% su base annua, sospinta da tecnologia, farmaceutico e beni di lusso. Il transatlantico Nord America–Europa cresce del 4,8% ma rallenta rispetto a maggio. L’intra-Europa arretra dell’1,7% su base annuale pur mostrando un lieve recupero mensile, mentre l’asse Asia–Nord America si contrae del 4,7% per il secondo mese consecutivo, risentendo delle misure commerciali statunitensi. I flussi via Medio Oriente restano sotto pressione: dopo il Czib 2025-02 dell’Easa, che raccomanda di evitare specifiche porzioni di spazio aereo regionale, i collegamenti Medio Oriente–Europa peggiorano sul mese e quelli Medio Oriente–Asia scendono sensibilmente.
Nel bilancio del primo semestre 2025, il mercato totale registra +2,8% di traffico in tonnellate-chilometri e +3% di capacità di carico con un fattore di carico al 45,2%, praticamente invariato sull’anno. Spiccano nel traffico l’Asia–Pacifico (+8,4%) e l’America Latina (+6,5%), mentre Medio Oriente (−3,5%) e Africa (−1,6%) frenano; il Nord America scivola dello 0,8%. Considerando solo il trasporto internazionale, il semestre chiude complessivamente a +3,5% di traffico e +4,3% di capacità con fattore di carico al 50,7%.
Ne deriva un mosaico di vincitori e sconfitti in cui emergono gli hub Asia–Europa, favoriti da domanda premium e reti meno esposte alle restrizioni mediorientali, e in cui l’America Latina beneficia di merceologie anticicliche e di una capacità più tirata. Restano sotto pressione il Nord America, dove i dazi ridisegnano i flussi con l’Asia, e il Medio Oriente, che paga l’allungamento delle rotte e l’aumento dei costi. Se la ripresa mensile del carburante e la lieve risalita degli yield suggeriscono prudenza su prezzi e coperture, la variabile più incisiva per la stagione di punta sarà il riesame dei dazi Usa atteso entro l’inizio di agosto, che potrebbe riorientare capacità e instradamenti nella seconda metà dell’anno.































































