Il ministero dei Trasporti ha definito con il Decreto del 4 agosto 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 226 del 29 settembre, i criteri e le modalità per assegnare i contributi destinati alla formazione professionale delle imprese di autotrasporto di merci per conto di terzi. La misura utilizza una dotazione complessiva di cinque milioni di euro per l’annualità 2025, con l’obiettivo di rafforzare competenze su gestione d’impresa, tecnologie, sicurezza stradale e sicurezza sul lavoro. Restano esclusi dal finanziamento i corsi obbligatori legati al conseguimento o rinnovo di abilitazioni professionali.
I beneficiari del provvedimento sono le imprese di autotrasporto con sede in Italia, iscritte al Registro Elettronico Nazionale o all’Albo, comprese le forme societarie associate come consorzi e cooperative. Ogni impresa può presentare una sola domanda, anche se aderente a forme collettive, e sono escluse le realtà che abbiano registrato esiti negativi nei controlli delle precedenti edizioni del programma.
Le tipologie d’interventi ammissibili comprendono piani formativi aziendali e interaziendali, territoriali o di filiera. Le domande potranno essere inviate esclusivamente via posta elettronica certificata a Ram Logistica Infrastrutture e Trasporti dal 20 ottobre al 24 novembre 2025. I corsi dovranno svolgersi tra il 12 gennaio e il 30 giugno 2026, mentre la rendicontazione finale dovrà essere trasmessa entro il 18 settembre 2026.
Il Decreto stabilisce parametri stringenti per il calcolo dei contributi. I massimali variano da 15mila euro per le microimprese a 150mila euro per le grandi imprese, con tetto massimo di 300mila euro per le forme associate. Per le strutture collegate a una stessa associazione di categoria, l’ammontare complessivo dei preventivi non può superare i 2,5 milioni di euro. Sono previsti paletti precisi per i corsi: massimo trenta ore di formazione per autista e quaranta per impiegato, compenso della docenza in aula fino a 120 euro l’ora e tutor fino a 30 euro l’ora. Le spese didattiche devono rappresentare almeno il 50% dei costi ammissibili.
Un capitolo rilevante riguarda la formazione a distanza. La didattica in videoconferenza è ammessa a condizione che sia garantita la ripresa simultanea di docenti e discenti, la registrazione integrale con identificazione dei partecipanti tramite profilo con codice alfanumerico e l’archiviazione delle registrazioni per tre anni. I codici di accesso dovranno essere comunicati a Ram prima dell’avvio dei corsi.
Dal punto di vista operativo, il Decreto introduce vincoli che richiedono un’attenta pianificazione da parte delle imprese e degli enti attuatori. La domanda deve contenere l’indicazione del soggetto attuatore, non modificabile successivamente, il programma dettagliato delle attività, un preventivo articolato per voci e il calendario dei corsi, che andrà caricato anche sulla piattaforma Ram. Eventuali variazioni dovranno essere comunicate almeno tre giorni prima, salvo casi di forza maggiore.
La gestione tecnico-amministrativa della misura è affidata a Ram, che curerà le istruttorie, i controlli e l’assistenza. Le erogazioni del contributo avverranno esclusivamente a saldo, dopo la conclusione dei corsi e la verifica della documentazione contabile, certificata da un revisore legale. Gli esiti delle domande e lo stato di avanzamento delle istruttorie saranno pubblicati sul sito della società e del ministero.
Il sistema dei controlli è rafforzato: il ministero potrà verificare anche attraverso i dati tachigrafici la partecipazione degli autisti in formazione. In caso di irregolarità, false dichiarazioni o mancato rispetto dei requisiti, è prevista la revoca dei contributi e l’eventuale restituzione delle somme già erogate con interessi.

































































