Adottato nell’aprile 2024, il Regolamento Euro 7 impone nuove norme sull’emissione dei veicoli, che per la prima volta non comprendono solo quelle del motore. Infatti, per la prima volta L’UE fissa soglie specifiche per le emissioni derivanti dall’usura dei pneumatici, una fonte che secondo le stime genera ogni anno circa 500mila tonnellate di particelle sulle strade europee. Il provvedimento vuole ridurre significativamente tali emissioni e a riconoscere l’impegno dei produttori che adottano soluzioni progettuali a minor impatto.
La Commissione europea ha previsto che tutti gli pneumatici venduti nel mercato unico siano sottoposti a misurazioni uniformi. Le differenze tra prodotti sono notevoli: in base a materiali, architettura e durata chilometrica, le emissioni possono variare fino a quattro volte. Da qui la necessità di metodi di prova rappresentativi, condizione indispensabile per rendere efficace la normativa. Ma come misurare tali emissioni?
Oggi sono allo studio due approcci. Il primo, basato su prove su strada in condizioni reali, misura le emissioni in grammi per chilometro e per tonnellata di carico. Questo metodo, sviluppato in collaborazione con l’industria automobilistica e convalidato anche dall’associazione tedesca Adac, fornisce risultati riproducibili e coerenti. Il secondo approccio, che prevede l’utilizzo di un tamburo in laboratorio, è invece ancora in fase di sviluppo e presenta parametri non del tutto definiti. Uno studio dell’Adac del giugno 2025 ha evidenziato che il metodo da laboratorio non è ancora sufficientemente affidabile per un’applicazione immediata, con scostamenti nei risultati che in alcuni casi raggiungono il 28%.
L’adozione prematura del test in laboratorio, sottolinea Michelin, comporterebbe rischi ambientali ed economici. Sul piano industriale, potrebbe favorire l’ingresso nel mercato europeo di pneumatici a basso costo e meno innovativi; sul piano ambientale, rischierebbe di vanificare l’impatto della normativa Euro 7. Per questo la società francese sostiene l’applicazione immediata delle prove in condizioni reali, mantenendo aperta la prospettiva di un’integrazione futura di quelle in laboratorio quando avranno raggiunto adeguata maturità tecnica.
Secondo quanto dichiarato dal presidente Florent Menegaux, Michelin sarà pronta ad applicare integralmente la normativa Euro 7 già dal 2028 per i nuovi prodotti e dal 2030 per tutte le gamme destinate alle autovetture. Il costruttore evidenzia il lavoro svolto negli ultimi vent’anni per ridurre l’abrasione dei pneumatici. Lo studio dell’Adac del giugno 2025 su 160 modelli ha rilevato che i prodotti dell’azienda emettono in media il 26% in meno rispetto a quelli di quattro altri marchi premium, confermando un precedente studio del 2022 che segnalava una differenza del 28% rispetto alla media di mercato. Dal 2015 al 2020 l’azienda ha ridotto del 5% le emissioni di usura, evitando l’immissione in atmosfera di circa 100mila tonnellate di particelle.


































































