Domenica 31 agosto partiranno dai porti di Genova e Barcellona le prime navi dell’iniziativa Global Sumud Flotilla, che saranno seguite il 4 settembre da altre imbarcazioni che salperanno il 4 settembre da Catania, Massina, Augusta e Tunisi. L’intera flotta, formata da una cinquantina di navi, si dirigerà verso Gaza per portare tonnellate di aiuti e questa è considerata la più grande spedizione umanitaria finora avvenuta. Oltre al materiale, le imbarcazioni ospiteranno circa cinquecento persone provenienti da 44 Paesi, a fronte delle 35mila che hanno chiesto di partecipare.
Questa missione vuole rompere l’assedio navale illegale imposto a Gaza da Israele per consegnare alla popolazione cibo, farmaci, materiale medico e scolastico. Ma la flottiglia vuole anche aprire in modo stabile un corridoio umanitario marittimo e denunciare il genocidio in corso. Ricordiamo che una precedente spedizione umanitaria venne illegalmente fermata in acque internazionali dalla Marina militare israeliana, che sequestrò le imbarcazioni e il carico e arrestò i partecipanti.
La nave ammiraglia è stata battezzata Vik, in memoria di Vittorio Arrigoni, attivista italiano ucciso a Gaza nel 2011. Le imbarcazioni si incontreranno nel Mediterraneo orientale in un punto non ancora reso pubblico e la strategia prevede che il gran numero di partecipanti e la diversificazione delle nazionalità rendano più difficile un intervento unilaterale da parte di Israele. Infatti, a bordo delle navi viaggeranno Medici, avvocati, giornalisti, artisti, sindacalisti e probabilmente europarlamentari.
La Global Sumud Flotilla è coordinata da una coalizione di quattro organizzazioni principali: Freedom Flotilla Coalition, che ha gestito tutte le Freedom Flotilla dal 2010 a oggi, Global Movement to Gaza, Maghreb Sumud Flotilla, un’organizzazione di coordinamento nordafricano, e Sumud Nusantara per il coordinamento del sud-est asiatico.
L’Italia partecipa attivamente a questa missione, raccogliendo il materiale e inviandolo alla flottiglia. Da Genova collabora l’associazione Music for Peace, fondata da Stefano Rebora nel 1994, che coordina la raccolta e la spedizione degli aiuti umanitari. Stefano Rebora ha ideato il primo concerto-evento nel 1994 per raccogliere generi alimentari da inviare in Bosnia Erzegovina durante la guerra civile. Ha al suo attivo oltre quaranta missioni internazionali in Paesi colpiti da conflitti, tra cui Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Kurdistan iracheno, Sri Lanka, Palestina, Ucraina e Sudan. È presente a Gaza dal 2009 e recentemente ha dichiarato che per lui la Global Sumud Flotilla rappresenta "la 56a missione nei peggiori scenari del mondo".
A Genova, Music for Peace ha raccolto in cinque giorni di agosto oltre trecento tonnellate di generi alimentari e beni di prima necessità,di cui 260 tonnellate destinate alla Global Sumud Flotilla. Lo stesso Rebora sarà una delle persone imbarcate per Gaza. Un aspetto importante è la logistica per portare questi aiuti sulle navi della flottiglia, che sono stati divisi in scatoloni da venti chili, ciascuno dei quali può sostenere una famiglia per una settimana. Una parte è stata imbarcata sulle quattro navi che partiranno da Genova il 31 agosto, un’altra sarà caricata su due container messi a disposizione da Spinelli e che viaggeranno su una nave di Grimaldi per Catania oppure viaggerà via terra.
In una nota diffusa il 30 agosto, Spinelli ha annunciato di avere messo a disposizione gratuitamente due container da venti piedi, che saranno consegnati al terminal d’imbarco genovese. La società aggiunge: “Siamo orgogliosi di partecipare a questa catena umanitaria insieme a tanti altri, tra cui la Caritas, per soccorrere la popolazione che versa in condizioni disperate, auspicando il buon esito della missione, nel segno della pace e dell’amicizia tra i popoli, che sono i valori fondanti dei porti e della navigazione nei quali ci riconosciamo”.


































































