Cma Cgm ha avviato un piano quinquennale di sviluppo in India centrato su costruzione navale, logistica interna e innovazione, in linea con l’obiettivo di Nuova Delhi di consolidare la propria posizione come potenza marittima globale. La strategia è stata anticipata durante la visita del primo ministro indiano Narendra Modi al quartier generale della compagnia a Marsiglia, e prevede cinque direttrici operative: espansione della flotta sotto bandiera indiana, collaborazione con i cantieri locali, investimenti infrastrutturali, sviluppo industriale e ricerca tecnologica.
La compagnia ha già registrato le sue prime navi sotto bandiera indiana, la CC Vitoria e la CC Manaus, e ha istituito una nuova entità marittima presso la Gift City nel Gujarat, diventando la prima società globale di navigazione specializzata in container ad adottare tale registrazione.
Uno dei punti centrali riguarda le trattative con i cantieri navali indiani, in particolare con Cochin Shipyard, per la costruzione di navi portacontainer alimentate a gas naturale liquefatto. Cma Cgm ha investito oltre 18 miliardi di dollari in un programma di 131 navi a doppio combustibile che entreranno in servizio entro il 2028, e la produzione in India consentirebbe di ridurre i costi e diversificare le basi di costruzione. Anche Maersk e Msc hanno avviato colloqui con i cantieri indiani, confermando la crescente attenzione delle principali compagnie marittime mondiali verso l’India come polo di costruzione e manutenzione navale.
Parallelamente, la compagnia francese ha annunciato un’espansione da 200 milioni di dollari del terminal Nhava Sheva Freeport e partecipa al progetto del nuovo porto di Vadhavan, destinato a diventare uno dei più grandi del paese. L’azienda sta inoltre valutando il riciclaggio navale ad Alang e l’approvvigionamento di container e acciaio verde da produttori indiani, coerentemente con la propria strategia di sostenibilità.
Questi investimenti s’inseriscono nel contesto del Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa, sottoscritto durante il vertice G20 di Nuova Delhi nel 2023, che punta a creare una rete di collegamenti ferroviari e marittimi tra Asia, Golfo ed Europa. Il corridoio potrebbe movimentare fino a tre milioni di container teu all’anno e rappresenta un’alternativa strategica alla Belt and Road Initiative cinese.
Il Governo indiano ha varato un piano da 69.725 crore di rupie (circa 8,3 miliardi di dollari) per rilanciare la costruzione navale nazionale, con l’obiettivo di entrare tra le prime dieci nazioni del settore entro il 2030 e tra le prime cinque entro il 2047. Nonostante l’attuale quota di mercato globale dello 0,07%, Nuova Delhi punta ad attrarre collaborazioni internazionali grazie a un nuovo fondo da 25mila crore di rupie dedicato allo sviluppo marittimo.
































































