Con un comunicato diffuso il 18 luglio 2025, il Procuratore della Repubblica di Milano, Marcello Viola, ha annunciato il sequestro preventivo di beni nei confronti di un imprenditore della logistica, accusato di aver orchestrato una frode fiscale da oltre 47 milioni di euro. La nota non precisa i nomi delle persone o delle imprese coinvolte, ma afferma che “l’imprenditore meneghino è emerso all’esito di precedenti indagini in materia somministrazione illecita di manodopera, coordinate da questo Ufficio e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, nei confronti di una società attiva nel settore del trasporto e movimentazione merci, che nel mese di aprile 2024 hanno portato all’esecuzione di un sequestro preventivo nei confronti della società per oltre 64 milioni di euro”.
Il precedente potrebbe riferirsi al sequestro, proprio di 64 milioni di euro, comunicato il 15 aprile alla società di grande distribuzione GS, con l’accusa di frode fiscale e somministrazione illecita di manodopera. Ulteriori approfondimenti di quell’indagine hanno portato gli inquirenti a ritenere che l’imprenditore abbia messo in piedi una rete complessa basata su fatture false, utilizzate per coprire l’impiego irregolare di lavoratori e generare crediti d’imposta inesistenti. Questi crediti venivano poi usati per ridurre drasticamente (e illegalmente) il peso delle tasse. Il risparmio fiscale illecito accumulato supera i 45 milioni di euro.
La Procura aggiunge che l’uomo ha costituito un enorme patrimonio personale, che comprende anche 28 società, molte delle quali intestate a prestanome e sparse anche all’estero, 58 immobili (inclusi appartamenti di lusso) e numerosi conti offshore. Una galassia di assetti che ha permesso di mascherare l’origine dei fondi e dare un volto legale ai profitti. Gli inquirenti precisano che l’indagine è ancora nella fase preliminare.





























































