Secondo un articolo pubblicato il 21 ottobre 2025 da Bloomberg, l’industria automobilistica europea si prepara a un’interruzione della produzione nel giro di pochi giorni a causa delle nuove restrizioni all’esportazione imposte dalla Cina sui semiconduttori prodotti da Nexperia. Le scorte di chip inizieranno a esaurirsi tra una settimana per i principali fornitori, mentre l’impatto sull’intero comparto è previsto entro dieci o venti giorni.
La decisione di Pechino di bloccare le esportazioni di Nexperia, società olandese controllata dal gruppo cinese Wingtech Technology, è arrivata dopo che il governo dei Paesi Bassi ha assunto il controllo dell’azienda in base a leggi di emergenza per la tutela delle produzioni strategiche. La misura ha aggravato il conflitto commerciale tra Cina, Stati Uniti e Unione Europea, già teso dopo le limitazioni cinesi all’esportazione di terre rare e materiali per batterie destinati ai veicoli elettrici.
Hildegard Müller, presidente dell’associazione tedesca dell’industria automobilistica Vda, ha dichiarato che la situazione potrebbe tradursi in “forti restrizioni produttive, fino a veri e propri arresti delle linee di montaggio”. Le Case automobilistiche e i fornitori europei hanno già avviato incontri di crisi con le autorità nazionali e comunitarie per definire piani di continuità, pur riconoscendo che la qualificazione di componenti alternativi richiederà mesi.
Bloomberg riferisce che Volkswagen ha istituito una task force dedicata per verificare il grado di esposizione della propria catena di fornitura. Anche Bosch, primo produttore mondiale di componentistica, ha confermato di essere in stretto contatto con Nexperia e con gli altri partner industriali per ridurre l’impatto del blocco. “Come altri clienti di Nexperia – ha spiegato un portavoce all’agenzia di stampa – ci troviamo di fronte a una sfida importante e auspichiamo una rapida soluzione che allenti le attuali strozzature nella fornitura”.
Mercedes-Benz ha comunicato di avere approvvigionamenti di breve periodo, ma di considerare la situazione instabile e difficile da prevedere. L’azienda, in coordinamento con i propri fornitori, lavora per evitare interruzioni nelle consegne dei semiconduttori necessari alle centraline elettroniche e ai sistemi di sicurezza. Secondo Bloomberg, anche produttori statunitensi di componenti elettronici potrebbero subire ripercussioni indirette, poiché molti subfornitori utilizzano chip realizzati da Nexperia. Il settore, che era stato colto di sorpresa dalla decisione del governo olandese spinta dalle pressioni di Washington, si trova ora a dover gestire una nuova crisi della catena di fornitura simile a quella vissuta nel 2021.
Infine, la tedesca Infineon Technologies ha ricevuto numerose richieste da parte dei costruttori per sostituire i componenti bloccati, ma l’adeguamento dei volumi richiede tempi tecnici lunghi. Intanto, sono stati aperti canali di dialogo tra i costruttori europei, le Autorità cinesi e la Commissione europea per chiarire la portata delle restrizioni e cercare di contenerne gli effetti sulle linee produttive.































































