All’inizio di luglio 2021, la Guardia di Finanza di Vercelli ha eseguito l’applicazione di misure cautelari e di sequestro di beni nei confronti di venti persone indagate nell’ambito di un’indagine attuata nella logistica, da cui sono emersi reati fiscali e associazione a delinquere per avere evaso al Fisco trenta milioni di euro. L’inchiesta - denominata Karma – coinvolge ben cinquanta società che sono state aperte e chiuse nel tempo (di cui gli inquirenti non forniscono i nomi) e che hanno operato senza pagare le imposte e i contributi previdenziali e assistenziali dei lavoratori. La Finanza scrive che questo meccanismo ha realizzato “un vero e proprio modello evasivo a discapito dei lavoratori appartenenti alla filiera della logistica, permettendo al sodalizio criminale di stipulare vantaggiosi appalti con importanti piattaforme logistiche italiane e internazionali, sollevandole da qualsiasi forma di responsabilità solidale mediante l’esibizione di modelli F24 e Durc artefatti, attestanti la regolarità fiscale e contributiva”. I proventi della frode erano poi convogliati in società di consulenza, che hanno svolto una funzione di schermo, per confluire infine agli organizzatori, anche tramite società estere. La persona considerata al comando dell’associazione a delinquere stava progettando di costituire una società in Montenegro per stabilirvi la residenza fiscale. Il Gip di Vercelli ha stabilito custodia in carcere e arresti domiciliari per i tre principali indagati.
