La Sécurité Routière ha avviato un piano di espansione dei radar multifunzione che entro il 2030 renderà sistematico l’impiego di intelligenza artificiale nel controllo stradale. Il programma punta a una copertura estesa con dispositivi capaci di rilevare simultaneamente infrazioni diverse, con l’obiettivo dichiarato di aumentare l’efficacia della sorveglianza e ridurre il tasso di incidentalità.
Già a fine 2024 i radar del tipo Fusion 2 installati superavano quota 1.200. Questi apparati, in grado di controllare decine di veicoli su più corsie, utilizzano telecamere ad alta definizione e algoritmi di analisi comportamentale per individuare violazioni come eccesso di velocità, uso del telefono, mancato allaccio della cintura o sorpassi non consentiti. La loro diffusione è destinata a crescere rapidamente con il rinnovo dei sistemi mobili e delle cosiddette auto-radar, oggetto del progetto Dexter che prevede una privatizzazione della gestione e la modernizzazione del parco mezzi.
Accanto ai Fusion 2 sono previste nuove tipologie di apparati. Tra queste figurano i radar urbani evoluti, i multitronconi destinati a calcolare la velocità media su lunghe distanze e i sensori con tecnologia lidar 3D in grado di distinguere le tipologie di veicolo e di verificare le distanze di sicurezza tra veicoli industriali. Un piano d’innovazione definisce tre modelli di radar urbani che potranno coesistere: statali, comunali e privati.
L’espansione di sistemi basati su immagini e intelligenza artificiale ha aperto un dibattito giuridico in Francia. Secondo Hello Avoca, le Autorità sostengono che non sono raccolti dati biometrici diretti, ma diversi esperti osservano che il riconoscimento comportamentale potrebbe rientrare in tale categoria secondo il regolamento europeo sulla protezione dei dati. Dopo l’adozione dell’articolo 7 relativo alla sorveglianza algoritmica per gli eventi come le Olimpiadi, si è aperta la strada all’uso sistematico su rete stradale. Il Conseil Constitutionnel ha posto condizioni di controllo umano sugli algoritmi e limiti temporali nella conservazione delle immagini.
I cittadini dispongono del diritto a essere informati sulla presenza dei radar, ad accedere ai dati che li riguardano, a richiederne la rettifica o la cancellazione e, in certi casi, a opporsi. La durata di conservazione è limitata, ma i dati restano agli atti in caso d’infrazione fino alla chiusura del procedimento. In caso di contestazione, è possibile rivolgersi alla Commission nationale de l’informatique et des libertés (Cnil) o utilizzare strumenti di difesa legale messi a disposizione da piattaforme specializzate.
Sul piano sociale, una ricerca del 2024 ha rilevato che il 78% degli automobilisti francesi esprime preoccupazione per l’espansione di queste tecnologie, con il 62% che dichiara di modificare la propria condotta alla vista di radar intelligenti e quasi un terzo che afferma di rinunciare a determinati spostamenti per timore di eccessiva tracciabilità. Le prime sperimentazioni dei radar acustici, pensati per individuare e sanzionare i veicoli troppo rumorosi, hanno già evidenziato un’elevata incidenza di errori e ricorsi.



































































