L’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha prorogato al 31 ottobre 2025 il termine per l’approvazione definitiva della riforma del sistema tariffario dei pedaggi autostradali. La decisione è stata assunta con le delibere 149/2025 e 150/2025 dell’11 settembre 2025, che hanno spostato la scadenza precedentemente fissata al 12 settembre. La riforma, avviata con le delibere 74/2025 e 75/2025 del 15 maggio, è destinata a sostituire l’attuale quadro frammentato con un modello uniforme e trasparente.
Il presidente Nicola Zaccheo, presentando il 17 settembre la Relazione annuale alla Camera dei Deputati, ha confermato che l’approvazione arriverà nelle prossime settimane e che l’entrata in vigore è fissata a gennaio 2026. Zaccheo ha ribadito che i pedaggi subiranno una riduzione e che gli effetti più rilevanti si vedranno tra il 2027 e il 2028, quando saranno rinnovati i piani economico-finanziari delle concessioni.
Il nuovo sistema tariffario introduce tre componenti distinte. La prima riguarda i costi di manutenzione e gestione ordinaria a carico del concessionario. La seconda è destinata a finanziare gli investimenti per nuove opere e ammodernamenti, calcolata ex ante e verificata annualmente in base al grado di realizzazione. La terza, per la prima volta, convoglierà allo Stato una parte degli introiti, proporzionale al traffico e ai ricavi, per finanziare ulteriori investimenti infrastrutturali.
Un aspetto centrale della riforma è la trasparenza delle componenti di costo, che consentirà a utenti e concedente di conoscere nel dettaglio le voci che compongono il pedaggio. Per l’Autorità si tratta anche di un rafforzamento dei poteri, in quanto potrà definire direttamente le tariffe senza passaggi approvativi caso per caso. Il sistema prevede inoltre la possibilità di introdurre tariffe dinamiche, differenziate in base alla classe ambientale dei veicoli, alle fasce orarie e al livello di congestione. L’obiettivo dichiarato è incentivare comportamenti di guida più sostenibili e ridurre l’impatto ambientale del traffico autostradale.
La riforma interviene anche sul piano della tutela degli utenti. Con la delibera 132/2024 è stata stabilita la possibilità di ottenere un rimborso del pedaggio in presenza di limitazioni all’utilizzo dell’infrastruttura, come per esempio la presenza di cantieri, calcolato in base alla tratta interessata. Sono inoltre previste nuove regole per rendere più accessibili le informazioni utili alla programmazione del viaggio. Le nuove regole si applicheranno sia alle concessioni esistenti, con revisione dei piani economico-finanziari, sia a quelle affidate dal 2025, che avranno una durata massima di 15 anni.
Alla consultazione pubblica, conclusa il 16 luglio, hanno preso parte concessionari autostradali, società di progetto, associazioni dei consumatori e altri operatori del settore. L’Autorità ha motivato la proroga con la numerosità e la complessità dei contributi ricevuti, che richiedono ulteriori valutazioni istruttorie. Il percorso normativo s’inserisce nella Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 (193/2024), che ha rafforzato le competenze dell’Autorità. Tra gli obiettivi figurano la promozione della concorrenza, il controllo dei pedaggi per evitare rincari eccessivi, la sostenibilità economica delle concessioni e una maggiore vigilanza pubblica sulla gestione.
































































