Il trasporto combinato internazionale strada-rotaia perderà presto un pezzo importante, quello dell’autostrada viaggiante (Rola) tra Friburgo e Novara gestita dalla società Ralpin, che permette il trasporto ferroviario d’interi autoarticolati con autista al seguito. La società ha comunicato all’inizio di maggio 2025 che sospenderà il servizio entro la fine del 2025, invece che il 2028, come annunciato in precedenza. Alla base della scelta ci sono motivi economici e infrastrutturali che secondo la società rendono insostenibile proseguire l’attività, nonostante una domanda stabile e un buon tasso di occupazione.
Nata alla fine degli anni Sessanta come soluzione per trasferire i veicoli industriali dalla strada alla rotaia nel transito alpino, la Rola ha rappresentato per decenni una risposta concreta al trasporto intermodale accompagnato, che possono usare anche le piccole e medie imprese che non hanno un’organizzazione per quello non accompagnato. Il servizio infatti consente a interi autoarticolati di attraversare le Alpi accompagnati dai loro conducenti in carrozze passeggeri. La Rola è stata concepita come soluzione transitoria, in attesa del completamento della Nuova Ferrovia Transalpina (Nfta), destinata al trasporto di semirimorchi e container.
La Rola è stata però rilanciata nel 2001 con la creazione di Ralpin, nata dall’iniziativa di Bls, Hupac e Ffs. Negli ultimi anni, nonostante gli sforzi e il costante supporto della Confederazione svizzera, RAlpin ha dovuto fare i conti con una situazione sempre più complessa. Il 2024 ha visto la soppressione di circa il 10% dei treni a causa di cantieri e imprevisti sulla rete. La situazione è peggiorata nel primo trimestre del 2025, con una riduzione del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (794 treni contro i 1.018 del 2024). Il risultato è stato un disavanzo di oltre 2,2 milioni di franchi svizzeri (circa 2,35 milioni di euro) solo nel 2024, nonostante un tasso di occupazione dell’80%.
Nel 2023, il Parlamento federale svizzero concesse un’ultima proroga al finanziamento della Rola, fissandone la cessazione entro la fine del 2028. Oggi, alla luce delle difficoltà operative, RAlpin e Confederazione hanno deciso di anticipare la fine del servizio al cambio d’orario del dicembre 2025. I tre azionisti della società garantiranno il finanziamento fino a quella data per assicurare una chiusura ordinata. La Confederazione, nel frattempo, aumenterà l’indennità media per ogni autocarro trasportato fino alla conclusione del servizio. RAlpin, che impiega attualmente 16 persone, ha avviato colloqui individuali per pianificare con ciascun dipendente il futuro professionale, considerando che il termine dell’attività era noto come probabile già da tempo.
L’esperienza della Rola mette in evidenza i punti critici del trasporto combinato attraverso le Alpi. Il deterioramento dell’infrastruttura ferroviaria, in particolare in Germania, ha ridotto l’affidabilità dei servizi e limitato le possibilità di sviluppo. In assenza di interventi politici di sostegno, sarà difficile consolidare i progressi raggiunti negli ultimi 25 anni nel trasferimento del traffico pesante dalla strada alla rotaia.
Eppure, il lavoro di RAlpin non è stato inutile. La società è riuscita a garantire, pur con costi crescenti legati all’energia, ai terminal e alla trazione, il trasporto annuale fino a 80mila veicoli industriali, pari a circa il 7% del traffico combinato transalpino svizzero. Ora si apre una nuova fase, con la necessità di trovare soluzioni per mantenere queste merci su rotaia anche senza il supporto della Rola. Parte dei carichi potrebbe tornare temporaneamente su strada, in attesa di riconvertire le flotte a semirimorchi compatibili con il sollevamento tramite gru.
D’altra parte, il completamento della Nfta ha aperto nuove prospettive per il trasporto combinato non accompagnato ed è proprio in questa direzione che si sta ora orientando l’evoluzione del corridoio nord-sud europeo. La chiusura della Rola può quindi essere vista come una transizione. Con la speranza che le merci che saranno trasferite sulla strada a causa della sua chiusura possano presto tornare sulla rotaia.