A dicembre 2025 cesserà l’esercizio della strada viaggiante (Rola), gestita da Ralpinin Svizzera. La Confederazione ha infatti annunciato il 9 settembre 2025 di voler trasferire le risorse per la Rola verso il traffico combinato non accompagnato transalpino, offrendo anche un incentivo economico per facilitare il passaggio. Le imprese del settore possono già presentare le proprie offerte all’Ufficio federale dei trasporti (Uft).
Secondo quanto comunicato dall’amministrazione federale, la decisione è motivata dalle difficoltà operative che interessano la Rola, tra ritardi, interruzioni dovute ai cantieri sulle tratte di accesso nord e limiti di capacità sulle alternative. Per il 2026, il Consiglio federale ha chiesto al Parlamento un totale di 59 milioni di franchi (circa 60,5 milioni di euro) per la promozione del traffico transalpino, con una quota maggiore destinata alle indennità d’esercizio del non accompagnato convenzionale.
Per evitare un ritorno al trasporto su gomma, l’Uft ha introdotto un incentivo aggiuntivo, definito “premio Rola”. Gli operatori che dimostreranno di trasferire al combinato non accompagnato i carichi attualmente gestiti dalla Rola riceveranno un contributo straordinario di 25 franchi (circa 25,6 euro) per invio. La misura sarà valida nel 2026 e nel 2027 come finanziamento di partenza.
Le aziende interessate dovranno notificare la propria intenzione all’Uft entro il 12 settembre 2025, con la possibilità di chiarire entro fine anno le modalità di prova del trasferimento. Alla base della concessione dei sussidi al combinato non accompagnato rimane la stipula di una convenzione legalmente vincolante tra l’Uft e gli operatori, che definisce numero di treni e invii programmati oltre all’indennizzo massimo. Le offerte possono essere inoltrate sin da subito, ma non oltre il 20 novembre 2025.
La Rola venne introdotta in Svizzera alla fine degli anni Novanta come strumento di transizione per ridurre il traffico di veicoli industriali attraverso le Alpi, permettendo ai camion di essere trasportati interi su convogli ferroviari, insieme con i loro autisti. L’iniziativa rispondeva all’obiettivo politico di trasferimento modale, sostenuto da sussidi federali e da una crescente sensibilità ambientale. Negli anni successivi il servizio ha conosciuto fasi alterne, con volumi significativi nei primi anni ma in progressiva riduzione man mano che il traffico combinato convenzionale guadagnava capacità e competitività.
































































