Il Decreto Legge Infrastrutture, convertito nella Legge numero 105 del 18 luglio 2025, ha introdotto alcune misure a sostegno dell’autotrasporto dopo un confronto serrato tra il ministero dei Trasporti e le associazioni del settore. L’intervento legislativo punta a garantire maggiore equità e tempi certi per il settore, prevedendo indennizzi per compensare i ritardi subiti dagli operatori. Secondo Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito, è un passaggio indispensabile per assicurare la sopravvivenza di molte imprese, oggi penalizzate da perdite di produttività dovute a lunghe attese nei porti e nei nodi logistici. Però durante il convegno “Attese e ritardi per l’autotrasporto - La logistica finisce sotto scacco”, l’associazione ha ribadito che, accanto all’applicazione concreta degli indennizzi, occorre avviare un piano di riforma strutturale in grado di intervenire sulla gestione dei flussi di traffico.
Il coordinatore ha ricordato che oltre l’80% delle merci in Italia viaggia su gomma, in un contesto aggravato dalla crisi permanente della rete autostradale, limitata da cantieri diffusi. La proposta di Trasportounito è introdurre un sistema di differenziazione degli orari di presa in carico della merce e dei container, coinvolgendo industria e centri logistici in un programma coordinato che riduca i picchi di congestione nelle stesse fasce orarie. Tra le misure indicate ci sono l’apertura continuativa dei terminal e dei varchi portuali, la scadenza programmata delle partenze dei mezzi da e per i porti e la riorganizzazione dei flussi nei centri di concentrazione della merce.
Questo è un approccio che, secondo l’associazione, avrebbe effetti positivi non solo sulla fluidità della rete, ma anche sulla sicurezza stradale e sulla competitività del sistema. Tagnochetti ha riconosciuto che la trasformazione comporterebbe un impatto sull’impiego del personale e maggiori costi iniziali per tutti gli operatori della logistica, ma ha sottolineato che i benefici a lungo termine derivanti da una maggiore efficienza compenserebbero le spese aggiuntive, restituendo stabilità al mercato dell’autotrasporto.






























































