La vertenza avviata dai sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti nei confronti dell’associazione Assoespressi sul contratto collettivo di secondo livello degli autisti di Amazon non ha avuto ancora alcuno sbocco, quindi le tre sigle hanno confermato lo sciopero nazionale di venerdì 18 aprile degli autisti che servono la consegna nell’ultimo chilometro del colosso del commercio elettronico. I sindacati considerano il rinnovo del contratto un elemento necessario per garantire condizioni di lavoro più eque e sicure in un comparto dove le richieste di produttività sono in costante aumento, spingendo gli autisti a ritmi insostenibili.
La conferma dello sciopero arriva dopo il fallimento dell’ultimo colloquio tra le parti, chiesto da Assoespressi. In una nota, i sindacati affermano di avere partecipato con “spirito costruttivo” ma di essersi scontrati con “posizioni rigide” dell’associazione datoriale su alcuni punti ritenuti centrali per un eventuale accordo. La prima rivendicazione sindacale l’aumento consistente dell’indennità di trasferta, collegato a una progressione salariale su base annua.
Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti chiedono anche una riduzione strutturale dell’orario di lavoro, con lo scopo di contenere il carico di consegne e i turni prolungati, senza ricorrere alla saturazione della flessibilità prevista dagli attuali contratti. Un altro punto chiave riguarda la sicurezza sul lavoro: i sindacati chiedono che, in caso di allerta meteo rossa sia prevista l’interruzione o la sospensione dei servizi, a tutela dell’incolumità degli autisti. Infine, le sigle puntano al superamento della precarietà occupazionale, con l’avvio di percorsi condivisi per la stabilizzazione dei contratti a termine.
In assenza di una svolta nella posizione di Assoespressi, i sindacati minacciano di alzare ulteriormente il livello dello scontro, chiamando direttamente in causa Amazon. “Qualora Assoespressi continuasse a essere sorda alle nostre richieste intendiamo chiedere ad Amazon di riconsiderare le modalità operative della gestione dell’ultimo miglio”, si legge in una nota congiunta delle tre sigle.
Oggi, infatti, Amazon non è coinvolta direttamente nella trattativa, perché gli autisti dipendono dai suoi sub-fornitori delle consegne, rappresentati da Assoespressi. Ma il colosso del commercio elettronico è chiaramente il primo obiettivo dello sciopero e i sindacati ritengono che la sua capacità di influenzare o rivedere le condizioni contrattuali applicate dai fornitori potrebbe rivelarsi decisiva.