In vista della definizione del calendario 2026 dei divieti di circolazione per i veicoli industriali, la Fita ha trasmesso al ministero dei Trasporti una proposta articolata per riformare il sistema attuale, considerato dall’associazione degli autotrasportatori troppo rigido e inefficace rispetto alle reali esigenze operative della filiera logistica. L’obiettivo è aggiornare la regolamentazione per renderla coerente con i principi del Codice della Strada e con le condizioni di lavoro dei conducenti.
La proposta si fonda su quattro linee d’intervento principali. La prima riguarda la necessità di assicurare maggiore certezza nella pianificazione del lavoro. L’attuale calendario, frammentato in orari di divieto discontinui e di breve durata, ostacola una programmazione stabile delle attività di trasporto. La Fita propone quindi un’impostazione più lineare e prevedibile, utile alle imprese per organizzare turni, carichi e tempi di consegna.
Il secondo punto prevede l’eliminazione dei divieti che producono il cosiddetto “effetto imbuto”, come quelli imposti nel pomeriggio del venerdì o in alcune giornate di martedì. Tali restrizioni, secondo la confederazione, non migliorano la fluidità della circolazione ma concentrano in modo artificiale le ripartenze dei veicoli al termine del divieto, con il risultato di congestionare la rete stradale e generare rischi aggiuntivi per la sicurezza. La Fita sottolinea inoltre come queste soste forzate comportino un peggioramento delle condizioni igieniche e di sicurezza degli autisti, spesso costretti a fermarsi in aree prive di servizi adeguati.
Un terzo elemento di novità riguarda la previsione di una pausa minima obbligatoria in alcuni sabati, concepita per conciliare il rispetto dei tempi di guida e di riposo con la possibilità di un rientro sicuro. Tale misura, evidenzia la confederazione, vuole tutelare il benessere dei lavoratori e a favorire una maggiore regolarità del traffico, contribuendo alla sicurezza complessiva della circolazione.
Infine, l’associazione propone di integrare l’attuale meccanismo dei divieti con sistemi basati su intelligenza artificiale e trasporti intelligenti. L’obiettivo è passare da un modello di interdizioni rigide a una gestione dinamica e flessibile, capace di adattarsi in tempo reale alle condizioni di traffico, meteo e infrastruttura. Una simile evoluzione permetterebbe di contemperare meglio, come previsto dall’articolo 7 del Dpr numero 495/1992, le esigenze di sicurezza stradale con gli effetti economici e produttivi sull’autotrasporto.

























































