Un’operazione condotta dalla Finanzpolizei (Polizia finanziaria) austriaca ha portato alla luce una vasta frode nel settore dei trasporti a Innsbruck. Al centro dell’indagine, un’azienda tirolese (di cui non è stato rivelato il nome) che avrebbe sistematicamente aggirato le normative sul lavoro e sulla sicurezza, utilizzando metodi illeciti per estendere i tempi di guida dei propri autisti e ridurre i costi operativi. L’inchiesta si è tradotta in ben 156 denunce e nell’imposizione di una multa di 80mila euro, ma soprattutto ha aperto uno squarcio su un sistema di violazioni che mette a repentaglio non solo i diritti dei lavoratori, ma anche la sicurezza sulle strade.
Tutto è cominciato con una segnalazione anonima, che ha indotto le Autorità austriache ad avviare controlli mirati sull’attività dell’azienda. L’esame approfondito di 33 veicoli industriali ha rilevato irregolarità gravi nei cronotachigrafi. Gli investigatori hanno scoperto che gli autisti utilizzavano più carte conducente, in modo da simulare turni più brevi e aggirare le limitazioni imposte dalla normativa europea.
L’analisi dei dati ha rivelato ulteriori anomalie, con ore di lavoro non dichiarate e mancata registrazione degli autisti presso gli enti assicurativi. Alcuni lavoratori risultavano addirittura disoccupati, pur svolgendo attività regolare, percependo così indebitamente sussidi pubblici. È emerso inoltre che l’azienda impiegava autisti stranieri privi di regolari permessi di lavoro, violando le norme in materia di occupazione. Tra i casi più gravi, quello di un conducente britannico e uno turco, entrambi in servizio senza le necessarie autorizzazioni.
La portata delle infrazioni ha spinto la Finanzpolizei a inoltrare una lunga serie di denunce all’Autorità distrettuale di Innsbruck. Le violazioni dei tempi di guida e di riposo sono state documentate in 107 casi, a cui si sono aggiunte accuse di falsificazione di documenti e di prove, compreso l’utilizzo illecito di carte conducente intestate ad altri. Complessivamente, le autorità hanno presentato 156 denunce che vanno dalla frode previdenziale alla falsificazione di registrazioni ufficiali.
Le conseguenze per l’azienda sono state immediate. L’Autorità distrettuale ha inflitto una sanzione amministrativa di 80mila euro, mentre la Finanzpolizei ha chiesto la revoca della licenza commerciale. Parallelamente, sono stati coinvolti anche la Cassa Malattia Austriaca e l’Ufficio delle Imposte, che stanno effettuando ulteriori verifiche. La Task Force per le frodi relative alle prestazioni sociali ha aperto indagini specifiche per accertare eventuali truffe da parte degli autisti che, pur lavorando, continuavano a percepire l’indennità di disoccupazione.
Il caso ha attirato l’attenzione delle istituzioni. La Segretaria di Stato Barbara Eibinger-Miedl ha parlato di una minaccia concreta alla sicurezza, ricordando che "conducenti stanchi rappresentano un serio rischio per la sicurezza stradale". Anche il ministro delle Finanze Markus Marterbauer è intervenuto, lodando la meticolosa attività della Finanzpolizei e la collaborazione tra le diverse Autorità coinvolte. È proprio questa sinergia operativa ad aver permesso di portare alla luce un sistema fraudolento così esteso.