Conperio, società di consulenza polacca specializzata nel supportare le aziende nella gestione delle assenze per malattia, ha dichiarato a luglio 2025 di aver ricevuto diverse segnalazioni da aziende di autotrasporto europee sull'abuso dei permessi di malattia perpetrato dagli autisti polacchi di rientro in patria per le vacanze. La notizia è stata riportata da diversi media e associazioni e riguarderebbe soprattutto aziende di trasporto con sede in Germania, Belgio e Paesi Bassi.
Come dichiarato dal Ceo di Conperio, la pratica sarebbe tanto semplice quanto efficace: gli autisti impiegati all’estero, che normalmente alternano due settimane di lavoro a due settimane di riposo, abuserebbero dei certificati di malattia per poter allungare il riposo, le vacanze oppure per lavorare in altri settori approfittando dell’indennità per malattia e di una seconda entrata. Questa pratica, che si accentua ogni anno durante l’estate, starebbe ormai danneggiando la reputazione degli oltre 150mila autisti polacchi in servizio all’estero e Conperio ha avvertito, attraverso il proprio sito ufficiale, che il sistema sanitario polacco polacco (Zus, Zakład Ubezpieczeń Społecznych) andrebbe rivisto per ridurre ed eliminare questo assenteismo.
Per quanto il fenomeno possa sembrare nuovo, i media e l’opinione pubblica polacchi seguono l’argomento da diversi anni e l’abuso non riguarda solo il mondo dei trasporti. Nel dicembre dello scorso anno, infatti, il Ceo di Mercedes Ola Källenius ha sottolineato come i tassi di assenza in Germania sarebbero troppo alti a starebbero mettendo in seria difficoltà la produzione industriale di tutto il paese. Källenius si è però soffermato sul sistema sanitario tedesco, senza considerare che gran parte degli operai provenissero da stati esteri come la Polonia.
Ma come funzionano i certificati di malattia nel sistema di previdenza polacco? Il certificato, spesso definito impropriamente L4 a causa della sua vecchia nomenclatura ormai in disuso, funziona esattamente come il certificato di malattia elettronico italiano. Possono infatti accedervi tutti i cittadini residenti in Polonia e viene rilasciato da un medico autorizzato e trasmesso per via telematica al datore di lavoro. Solo nel caso di datori di lavoro esteri, il certificato deve essere inviato dal lavoratore all’azienda via mail o via posta entro sette giorni dalla data di rilascio.
L’indennità di malattia può coprire l’80% del salario, può durare un massimo di 182 giorni ma può essere prorogata in caso di malattie gravi o cure riabilitative e può essere richiesto anche per l’assistenza ai figli. I primi 33 giorni (o 14 per i lavoratori con più di cinquant’anni), devono essere rimborsati dal datore di lavoro mentre i giorni rimanenti sono a carico del sistema Zus. La particolarità del sistema polacco, però, è la facilità con cui i certificati vengono concessi. In Italia, la malattia viene diagnostica e comunicata all’Inps dal medico di base mentre in Polonia può essere rilasciata da un qualsiasi medico del sistema Zus previa verifica, anche solamente telefonica e non necessariamente in presenza, delle condizioni di salute del paziente.
Esistono studi medici specializzati nell'assistenza telematica come Memedic, eDoktor o Med24 attraverso cui è possibile acquistare una visita online per una cifra che va dai 79 ai 100 zloty (da 20 a 25 euro circa). Ufficialmente, non è possibile acquistare un certificato di malattia online ma, di fatto, l’indennità viene rilasciata sulla parola del paziente senza alcuna verifica sullo stato di salute del paziente. La pratica è diventata molto comune durante il Covid e oggi è sufficiente pagare la quota online o attraverso comode app, attendere la chiamata dell’agenzia, descrivere i propri sintomi e ricevere in pochi minuti un certificato di malattia approvato da un medico Zus. La stessa procedura viene utilizzata anche per richiedere ricette per farmaci acquistabili dietro prescrizione medica e, nel caso la richiesta di malattia o ricetta non andasse a buon fine, gli studi procederanno a rimborso immediato.
Questa falla nella Previdenza è ben nota in Polonia da diverso tempo e il Governo, lo scorso anno, ha presentato un disegno di Legge per rivedere l’intero sistema. La riforma sarebbe dovuta entrare in vigore già dall’inizio di quest’anno ma, a causa di ritardi nella procedura, giace ancora nelle aule del Parlamento e sembra ormai dimenticata. Lo Zus, dal canto suo, ha messo in atto una serie di controlli per limitare l’abuso del certificato e nel 2024 ha sospeso il pagamento delle indennità di malattia per un importo vicino ai 640.000 pln (circa 150mila euro), ovvero più del doppio rispetto al 2020.
Gli ispettori stanno infatti effettuando verifiche incrociate e controlli a domicilio nei casi di certificati di lunga durata, malattie frequenti o concesse da medici diversi, casi di abuso precedenti o congedi troppo lunghi rispetto ai sintomi descritti. È importante sottolineare anche che un lavoratore in congedo di malattia è autorizzato a lavorare per altri datori di lavoro senza perdere l’indennità rilasciata ma solamente nel caso in cui i sintomi siano incompatibili con il primo lavoro ma consentano di svolgere altre attività in sicurezza. Ad esempio, un autista bloccato da mal di schiena e impossibilitato a guidare potrà comunque lavorare per via telematica senza perdere l’indennità di malattia e beneficiando, di fatto, di una entrata aggiuntiva.
Marco Martinelli
































































