Lufthansa ha annunciato una nuova riduzione del traffico nazionale per l’estate 2026, con circa cento collegamenti settimanali destinati alla cancellazione. Lo ha dichiarato il 18 ottobre 2025 l’amministratore delegato del gruppo, Carsten Spohr, in un’intervista alla Welt am Sonntag, precisando che senza una diminuzione dei costi di localizzazione “ulteriori tagli saranno inevitabili”. Le tratte sotto osservazione includono i collegamenti da Monaco verso Münster/Osnabrück e Dresda, già oggi in perdita. Nel caso di Münster, la soppressione del collegamento con Monaco comporterebbe la perdita dell’unico accesso diretto a un hub intercontinentale del gruppo. Già nel piano invernale 2025/2026 la compagnia tedesca aveva ridotto i voli in partenza da Brema, Colonia, Lipsia, Norimberga e Stoccarda. Alcune tratte domestiche, come Monaco-Lipsia e Münster-Francoforte, sono già state soppresse per mancanza di redditività, mentre gli aeroporti di Paderborn e Friedrichshafen non risultano più serviti.
Secondo quanto dichiarato da Spohr, la causa principale di queste riduzioni risiede nel raddoppio dei costi di localizzazione rispetto al 2019. Le tariffe statali per il trasporto aereo in Germania comprendono la tassa sul traffico aereo, le tariffe per la sicurezza aeroportuale e quelle per il controllo del traffico aereo. Lufthansa ha stimato che il decollo di un Airbus A320 da Francoforte costa oggi complessivamente 4.850 euro, contro i 2.180 euro di Roma e i 690 euro di Madrid. Dal 1° maggio 2024 la tassa sul traffico aereo è stata ulteriormente aumentata del 20%, raggiungendo 15,53 euro per i voli intraeuropei e 70,73 euro per le rotte oltre i seimila chilometri.
Nel 2025 è aumentato anche il prelievo per la sicurezza aerea, fino a 15 euro per passeggero, con un aggravio complessivo di 1,2 miliardi di euro stimato per l’intero comparto. Queste misure fiscali hanno inciso pesantemente su un settore che in Germania non ha ancora recuperato i livelli pre-pandemici. Secondo i dati dell’associazione Arbeitsgemeinschaft Deutscher Verkehrsflughäfen, nel 2025 il traffico passeggeri tedesco ha raggiunto l’88% dei volumi del 2019, contro una media europea del 113%. Il segmento nazionale è quello più penalizzato, con un recupero compreso tra il 17 e il 20%.
Anche il trasporto merci aereo risente delle stesse dinamiche. Le riduzioni di frequenze sui voli domestici limitano la disponibilità di spazio belly per il cargo, con effetti sui flussi interni e sulle connessioni rapide tra gli hub di Francoforte e Monaco e gli aeroporti regionali. Secondo dati del gruppo Lufthansa, il volume complessivo del traffico cargo domestico in Germania nel 2025 è rimasto sotto il 70% dei livelli del 2019, mentre il traffico internazionale ha mostrato una ripresa più solida. La compagnia ha segnalato ritardi nei tempi di connessione per le spedizioni a valore aggiunto e una crescente dipendenza dal trasporto stradale per i collegamenti a corto raggio.
Sul piano politico, la questione fiscale è diventata uno dei nodi principali tra il settore e il Governo federale. Nel contratto di coalizione era stato promesso un alleggerimento delle imposte specifiche per il traffico aereo, ma la bozza di bilancio 2026 non prevede alcuna riduzione. Jens Ritter, amministratore delegato di Lufthansa Airlines, ha sottolineato che “senza una revisione delle tariffe i collegamenti non redditizi verranno spostati verso altri Paesi europei”.
Secondo l’associazione di categoria Bundesverband der Deutschen Luftverkehrswirtschaft, la Germania occupa oggi il ventottesimo posto su trentuno nel processo di ripresa del traffico aereo europeo. L’aeroporto di Amburgo, per esempio, ha registrato nel 2025 un calo di 300mila passeggeri rispetto all’anno precedente, attestandosi all’84% dei livelli del 2019. Se il traffico point-to-point avesse seguito l’andamento medio europeo, sarebbero stati offerti circa 42 milioni di posti in più nel 2024.
Il ridimensionamento di Lufthansa si accompagna a una ristrutturazione interna di vasta portata. Durante il Capital Markets Day di settembre 2025, il Gruppo ha annunciato il taglio di 4.000 posizioni amministrative entro il 2030, concentrato soprattutto in Germania, insieme all’introduzione di nuovi obiettivi finanziari che prevedono un margine operativo dell’8-10% e un flusso di cassa superiore a 2,5 miliardi di euro annui.
Parallelamente, è in corso la modernizzazione della flotta, con oltre 230 nuovi aeromobili previsti entro il 2030, inclusi cento a lungo raggio. Tuttavia, la ristrutturazione ha aperto un fronte sindacale delicato. Secondo quanto riportato da Handelsblatt, la maggioranza dei piloti Lufthansa e Lufthansa Cargo ha approvato la possibilità di sciopero, con partecipazione superiore al 90%, per contestare il nuovo sistema pensionistico e le condizioni contrattuali.
Le conseguenze sulla connettività economica del Paese sono rilevanti. Spohr ha definito “in gioco la posizione della Germania come hub aereo europeo”, ricordando che intere regioni rischiano l’isolamento dai principali mercati internazionali. Per centri come Münster o Dresda, la perdita dei collegamenti diretti con gli hub Lufthansa ridurrebbe la competitività industriale e la capacità di attrarre investimenti. La Camera di commercio di Osnabrück ha già segnalato che la soppressione della tratta per Monaco rappresenterebbe “un arretramento per l’accessibilità delle imprese del territorio”.
Il settore aereo tedesco chiede ora un intervento governativo che riduca la tassa sul traffico aereo e le tariffe di sicurezza, sostenendo parte dei costi per le misure obbligatorie e armonizzando la politica climatica con quella europea. Christoph Ploss, coordinatore federale per il turismo, ha dichiarato che “la Germania deve tornare competitiva come piattaforma di trasporto aereo, o rischia di perdere collegamenti e posti di lavoro”.






























































