La Uiltrasporti ha comunicato il 15 dicembre 2025 che l’assemblea di lavoratori delle società di autotrasporto Gavio & Torti e Truck Rail Container, che si è svolta il 13 dicembre a Tortona, ha respinto l’ipotesi di accordo che era stata raggiunta dalle imprese con Fil Cgil e Fit Cisl, con l’opposizione della stessa Uiltrasporti. Quest’ultima ora invita tutte le parti a ripresentare una piattaforma condivisa con i lavoratori e le Rsa, che preveda l’inserimento di alcune indennità accessorie, che sono: valore economico per scarico e ricarico; valore economico per trasporto in Adr; valore economico per trasporto container frigo; valore economico per partenze anticipate; valore economico per trasporto ribaltabile; valore economico per trasporto tank cisterna Adr e no.
Secondo la sigla, questi elementi sono necessari per “garantire ai lavoratori la giusta dignità economica, evitando fenomeni di dumping contrattuale tra società dello stesso settore e allineando i costi agli standard delle aziende che hanno già rinnovato o si apprestano a rinnovare gli accordi sindacali aziendali”. Se non si troverà un percorso condiviso, prosegue il sindacato, dovranno essere applicate integralmente le previsioni contrattuali vigenti.
Il giorno successivo la Uiltrasporti ha diffuso un altro comunicato che diffida le due società del Gruppo Gavio a “richiedere ai lavoratori la sottoscrizione di un’ipotesi di accordo chiaramente e democraticamente respinta dall’assemblea, e pertanto inesistente”: questa diffida nasce dalla segnalazione giunta al sindacato secondo cui “le società starebbero contattando direttamente e/o tramite alcune Rsa i singoli lavoratori, convocandoli presso i propri uffici al fine, sembrerebbe, di far sottoscrivere la suddetta ipotesi di accordo, formalmente respinta e quindi priva di qualsiasi efficacia”.
La Uiltrasporti ricorda che “un’ipotesi di accordo respinta dalla base non può in alcun modo trasformarsi in accordo applicabile, risultando pertanto inesistente e inapplicabile, anche in quanto il Sindacato non potrebbe sostenere né la parte normativa né quella economica di un documento respinto”. La nota termina con un invito alle altre sigle sindacali “a dare piena attuazione
alla volontà dei lavoratori, ritirando eventuali firme apposte, evitando di fatto la coercizione aziendale”.



























































