Che cosa vede un camionista dalla cabina del veicolo? Chi guida i camion per professione sa bene cosa vede e soprattutto cosa non vede, ma questa consapevolezza manca completamente in molti altri utenti della strada, che non sanno neppure che un veicolo industriale ha veri e propri angoli ciechi. Nonostante i moderni sistemi di sicurezza e l’uso di fino a sei specchietti retrovisori, i veicoli industriali hanno quattro aree di invisibilità: davanti alla cabina, appena sotto il parabrezza; dietro al semirimorchio e su entrambi i lati. Il pericolo maggiore si presenta in curva, soprattutto nelle svolte a destra, quando il conducente può non vedere pedoni o ciclisti accanto alla cabina. Un istante di distrazione può essere sufficiente per provocare un incidente.
“L’errore più comune è pensare che se si vede un camion, anche il conducente possa vedere noi. In realtà non è così”, spiega Singaras Čepaitis, responsabile della formazione conducenti del gruppo logistico lituano Girteka, che sulla visibilità ha condotto un esperimento sociale in cui un gruppo di partecipanti – non camionisti - ha preso posto nella cabina di un camion fermo, mentre altri si disponevano nei punti ciechi intorno al veicolo. La maggior parte dei partecipanti al volante ha dichiarato di vedere la strada libera, pur avendo persone a pochi metri, del tutto invisibili dalla cabina. “Quando si prova per la prima volta a sedersi alla guida di un veicolo industriale, ci si rende conto che, nonostante l’altezza e gli specchi, pedoni, biciclette e perfino auto possono scomparire dal campo visivo“, aggiunge Čepaitis.
Čepaitis sottolinea che il modo più efficace per verificare di non trovarsi in un punto cieco è stabilire un contatto visivo con il conducente: “Se si vede il suo volto attraverso il parabrezza o lo specchio, probabilmente anche lui può vedere noi. Se non lo si vede, significa che si è in un punto cieco”, afferma. Questo principio vale per tutti: pedoni, ciclisti e utenti di monopattini. Anche un semplice gesto, come un cenno o un saluto, può attirare l’attenzione del conducente e aumentare la sicurezza reciproca.
Ci sono anche alcune alcune abitudini quotidiane che possono ridurre il rischio: mantenere sempre la distanza dai camion, evitare di camminare davanti o dietro al mezzo, attraversare la strada solo dopo essersi accertati che il conducente abbia notato la propria presenza, indossare abiti chiari o con elementi riflettenti e non distrarsi con telefoni o cuffie vicino al traffico pesante. Sembrano azioni banali, ma molte persone non le compiono.
Per divulgare queste buone pratiche, Girteka ha organizzato la Road Safety Caravan, un programma educativo che raggiunge le scuole di tutta la Lituania per spiegare ai più giovani come comportarsi in presenza di camion. L’obiettivo è creare consapevolezza già in età scolare, in modo che i futuri utenti della strada conoscano le regole di sicurezza e le specificità dei veicoli di grande dimensione. “La carovana visiterà scuole di città e paesi per diverse settimane”, spiega Mindaugas Paulauskas, amministratore delegato di Girteka Transport. “I bambini devono ricevere regolarmente informazioni sulla sicurezza stradale, soprattutto all’inizio dell’anno scolastico, quando iniziano a spostarsi in autonomia. Con le giornate più corte, l’uso dei riflettori diventa essenziale. Far comprendere ai ragazzi dove si trovano i punti ciechi dei camion e quanto spazio di frenata serva per fermarsi significa proteggerli oggi e formarli per il futuro”.


































































