Non c’è pace per le tariffe di accesso alla rete ferroviaria in Germania. Il Governo tedesco con l’intenzione di venire incontro alle esigenze degli operatori ha rinunciato all’aumento già preannunciato del 35%, limitandosi a quello che viene definito solo un ritocco del 16%. Le nuove tariffe saranno applicate da dicembre 2025. Ma questo gesto, seppur apprezzato, viene giudicato insufficiente perché in realtà andrebbe ripensato tutto il sistema tariffario, per mantenere competitivo il trasporto ferroviario merci.
La considerazione di fondo è che le tariffe in Germania rimangono molto elevate. A fine 2024 erano stabilite in 3,73 euro al chilometro con un aumento di 52 centesimi rispetto all’anno precedente. Secondo l’associazione Die Güterbahnen che rappresenta un centinaio di aziende legate al trasporto merci su rotaia e che guarda come obiettivo a una rete ferroviaria europea, il livello attuale dei costi è quasi il doppio di quanto il settore può sostenere. Il costo ideale, secondo gli operatori, dovrebbe attestarsi intorno ai due euro al chilometro, in modo da garantire la competitività per la ferrovia.
Die Güterbahnen propone un sistema basato sui costi marginali insieme alla certezza che le tariffe non vengano adeguate magari anche più volte l’anno, ma fissate per un congruo periodo, indicato in cinque anni. Attualmente gli operatori ferroviari sostengono tutti i costi infrastrutturali, mentre sarebbe corretto calcolare solo il costo sostenuto sulla base dei chilometri in cui un treno merci impegna la rete.
La proposta di Die Güterbahnen avrebbe indubbiamente delle ricadute sui profitti del gestore dell’infrastruttura, DB IngraGo, stimate in circa un miliardo di euro l’anno, ma secondo gli operatori la funzione del gestore della rete è quella di rientrare nei costi e non ricercare una fonte di profitto aggiuntiva a scapito delle imprese ferroviarie clienti. A questo punto spetterebbe al Governo centrale fissare un sistema di sussidi, tale da garantire la manutenzione della rete qualora fossero richiesti interventi straordinari.
La proposta di riforma tariffaria messa a punto da Die Güterbahnen è stata inviata a tutte le istituzioni interessate, con l’esortazione a formulare un nuovo piano dei costi entro l’estate 2026 in modo che possa entrare in vigore a partire dal 2027. Senza contare il fatto che sullo sfondo di tutto questo c’è la realtà della rete con gli investimenti in corso caratterizzati dalla presenza di centinaia di cantieri che comportano deviazioni di percorso e ritardi con incrementi di costi e perdita di traffico per gli operatori, con il rischio che la clientela volti definitivamente le spalle alla ferrovia.
Piermario Curti Sacchi































































