Un incidente drammatico, tre vite spezzate e un video che potrebbe rivelarsi decisivo per stabilire cause e responsabilità. È quanto sta emergendo dall’inchiesta sull’impatto avvenuto il 4 agosto 2025 lungo l’Autostrada A1, tra Arezzo e Valdarno, quando un camion ha travolto un’ambulanza della Misericordia di Terranuova Bracciolini. Nello scontro hanno perso la vita Gianni Trappolini, 56 anni, storico autista dell’associazione, Giulia Santoni, 23 anni, studentessa di infermieristica e volontaria in servizio civile, e Franco Lovari, 75 anni, paziente in trasferimento dall’ospedale di Arezzo a quello di Montevarchi.
Il nodo centrale delle indagini è un filmato girato alle 10:48 di quella mattina da Fabio Mistò, 58 anni, originario di Savona e residente a Cuneo, alla guida dell’autoarticolato circa dieci minuti prima dello schianto. Le immagini lo ritraggono mentre ascolta musica anni ’90 e distoglie più volte lo sguardo dalla strada, abbassando la testa verso destra, presumibilmente in direzione di uno smartphone. La mano destra non è sul volante, lasciando la conduzione del mezzo alla sola sinistra.
Secondo l’analisi dei metadati, il video è stato caricato sul canale YouTube “Giacinto principiante” dello stesso Mistò alle 10:58, appena dieci minuti dopo la registrazione e due minuti prima dell’incidente. Questo elemento apre interrogativi su come sia stato possibile caricare il filmato se, subito dopo l’impatto, l’autista è stato trasportato in ospedale con gravi lesioni. Mistò, al risveglio, ha dichiarato di non ricordare nulla e di aver appreso solo in quel momento della morte delle tre persone, subendo un malore alla notizia.
La Polizia Postale sta valutando diverse ipotesi, tra cui la possibilità di una pubblicazione automatica programmata, l’accesso da parte di terzi in possesso delle credenziali dell’account o persino l’avvio accidentale di una diretta streaming. Il canale YouTube di Mistò contiene oltre novecento video, molti dei quali lo mostravano alla guida del camion durante i suoi viaggi internazionali, segno di una consuetudine a documentare la propria attività professionale e condividerla in tempo reale.
Parallelamente, la Procura di Arezzo, con il pubblico ministero Francesca Eva, ha aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo e lesioni colpose. Le indagini si concentrano su tre scenari: distrazione alla guida, colpo di sonno o malore improvviso. Gli accertamenti tecnici hanno stabilito che il camion procedeva nei limiti di velocità, tra gli ottanta e i cento chilometri orari, e che l’autista aveva rispettato i tempi di riposo previsti dalla normativa. Tuttavia, sul luogo dello scontro non sono stati rilevati segni di frenata, un dato che sembra avvalorare l’ipotesi di una perdita di controllo improvvisa o di una disattenzione fatale.





























































