L’Albo Nazionale degli Autotrasportatori ha avviato la procedura per il rinnovo del Comitato centrale, il cui mandato scadrà il 22 dicembre 2025, invitando le associazioni di categoria interessate a presentare una domanda entro il 25 luglio e pubblicando sul suo sito web un regolamento che prevede sette requisiti. L’8 luglio 2025, l’associazione Trasportounito ha però annunciato di chiedere al ministro dei Trasporti l’annullamento della procedura, avviando anche un ricorso al Tar. L’Albo “ha cessato a tutti gli effetti di essere la ‘casa comune’ dell’autotrasporto e siamo in presenza di atti che negano l’identità di strumento istituzionale, professionale ed assistenziale di tutte le imprese di autotrasporto italiane a prescindere dai vertici delle confederate associazioni di categoria”, ha dichiarato il segretario nazionale Maurizio Longo.
Lo stesso Longo ha successivamente spiegato a TrasportoEuropa i motivi di questa opposizione. “La procedura di quest’anno è diversa da quella adottata per i rinnovi del 2018 e del 2021 ed è stata totalmente riscritta con requisiti che non c’entrano con la norma di carattere generale”, esordisce Longo. Ma nello specifico, quali sono i punti che Trasportounito contesta? “Innanzitutto riguardano gli obblighi relativi alla sede e al personale. L’associazione deve fornire la documentazione sui locali di sedi di almeno venti provincie, sul personale che vi opera e sulle utenze. Ma le associazioni non sono imprese, sono aggregazioni d’imprenditori che si basano anche sul lavoro volontario. E poi non ha senso chiedere una presenza a livello provinciale, le associazioni dell’autotrasporto hanno carattere nazionale e al massimo si può chiedere una presenza regionale”.
Lasciando le contestazioni specifiche ai legali, Longo fa una considerazione generale sull’evoluzione dell’Albo: “Non lo vedo più come la casa dell'autotrasporto e quindi bisogna fare una riflessione anche sulle prospettive di questo organismo. Per esempio, bisogna togliere il contributo all’Albo da parte delle imprese, perché è un organismo istituzionale nato per aiutare le imprese. Anzi, ritengo che per esercitare l’attività di autotrasporto sia sufficiente che l’impresa sia iscritta al Ren, come prevedono le norme comunitarie, ed è assurdo che non possa esercitare se non paga la quota all’Albo”.
Longo conclude chiedendo “chi ha deciso questo nuovo regolamento e ha il potere di farlo, visto che la normativa in vigore si limita a richiedere alle associazioni i titoli? Perché l’Albo non ha semplicemente replicato le norme dei rinnovi precedenti del 2018 e del 2021?”. Domande che al momento non hanno risposta.
































































