L’Autorità Garante della Concorrenza chiede l’abrogazione della norma che limita la possibilità da parte degli armatori di svolgere in proprio operazioni portuali. Dura replica dei sindacati.

Proseguono i contrasti tra armatori e sindacati sull’autoproduzione nei porti italiani, che ora si concentra sul regolamento del ministero dei Trasporti che applica le norme previste dal Decreto Rilancio. L’Ancip porta come esempio un recente caso a Genova.

Le due associazioni degli armatori italiani, Confitarma e Assarmatori, hanno diffuso un comunicato unitario contro l’inserimento del Decreto Rilancio di un emendamento che limita l’autoproduzione nei porti. Chiedono anche un provvedimento per l’avvicendamento dei marittimi.

Il 3 luglio 2020 la Commissione Bilancio della Camera ha approvato l’articolo 199-bis del Decreto Rilancio, un emendamento sull’autoproduzione nei porti che favorisce le posizioni espresse dai sindacati.

Alla Camera è in corso la discussione su un emendamento al Decreto Rilancio che stabilisce con chiarezza l’impossibilità dell’autoproduzione nelle operazioni di rizzaggio e derizzaggio dei traghetti. E si scalda lo scontro tra armatori e sindacati.