Associazione a delinquere finalizzata a furto aggravato: questa è l’accusa che il primo agosto 2025 ha portato la Polizia a svolgere perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di quattro persone che lavorano nella piattaforma logistica Esselunga di Biandrate, alle porte di Milano. I protagonisti sono due carrellisti e un capoturno, dipendenti di una società di logistica esterna che svolge la movimentazione nell’impianto (estranea ai fatti). La Polizia ha iniziato l’indagine dopo la denuncia presentata da un responsabile della sicurezza interna, insospettito da anomalie nei flussi di uscita delle merci. A confermare i sospetti è stato il lavoro della Squadra Mobile, che ha documentato con riprese video un sistema collaudato e quotidiano di sottrazione di prodotti dal centro di distribuzione.
Secondo gli inquirenti, durante il turno mattutino,i tre selezionavano e prelevavano bancali di merce, eludendo i controlli interni. La complicità di un quarto lavoratore, incaricato della ricarica dei distributori automatici presenti nel centro, era l’elemento chiave del piano: quest’ultimo nascondeva la refurtiva nel furgoncino aziendale, utilizzato per spostamenti interni, riuscendo così a farla uscire inosservata dal sito. Una volta superati i cancelli, i prodotti venivano parzialmente redistribuiti tra i membri del gruppo. Una parte della merce finiva invece nelle abitazioni private degli indagati, situate tra Novara e Rho, per essere successivamente destinata alla rivendita o al consumo personale.
































































