Il 10 febbraio 2025 è morto Roberto Campilli, che insieme al fratello Massimo e a Mario Artusi fondò la concessionaria Iveco Romana Diesel, che oggi è la più grande al mondo del marchio torinese. Lo ha comunicato il giorno successivo la stessa società, aggiungendo che tutte le sue sedi resteranno chiuse per lutto il 12 febbraio. La famiglia Campilli cominciò l’attività di vendita di veicoli industriali nel 1937, quando Fernando – padre di Roberto – fondò la Soroca, commissionaria di OM per Roma e il Lazio. La vicenda di questa impresa proseguì parallela con quella della Sievit, fondata da Massimo Maurizi per vendere i rimorchi Viberti. Negli anni Cinquanta, la Soroca aveva già aperto sedi a Perugia, Terni, Rieti e Viterbo e aprì la OM Car di Frosinone e OM Coral di Latina.
Nel decennio successivo l’azienda passò ai figli di Fernando, Massimo e Roberto, mentre Mario Artusi prese la guida della Sievit. I tre imprenditori crearono la società di servizi Cogea negli anni Settanta, nello stesso decennio in cui nacque Iveco. La fusione delle loro imprese in Romana Diesel avvenne nel 1987, l’anno in cui Iveco lanciò il Turbostar. Dal 2010 La società è diventata una holding che raggruppa, oltre all’attività di vendita, anche servizi, ricambi, noleggio e finanza. Nel 2017 la terza generazione delle famiglie Campilli e Artusi prendono il comando con Enrico e Federico Campilli e Andrea Artusi che diventano amministratori delegati.