Il trasporto marittimo è sempre più soggetto a forti oscillazioni tariffarie e instabilità geopolitica e in tale contesto Euronext ha annunciato il 25 giugno 2025 i primi future europei basati sull’andamento dei noli del trasporto marittimo di container, che sono basati sull’indice Xeneta Shipping Index by Compass (Xsi-C). Secondo il promotore, il trasporto di contenitori può così contare su contratti derivati regolamentati e trasparenti, utili per coprire il rischio di variazione dei noli e rendere più prevedibili i costi della logistica.
Alla base dei nuovi future c’è Xsi-C, un indice giornaliero frutto della collaborazione tra Xeneta e Compass Financial Technologies, specializzata nella costruzione di indici per assetti alternativi. Introdotto nel dicembre 2021, l’indice è conforme al Regolamento Europeo sui Benchmark (EU Bmr) e perciò si può usare come base per contratti finanziari. Questo indice usa solo dati forniti da quotazioni impegnate segnalate a Xeneta dai propri clienti, che dovrebbero rispecchiare, secondo i promotori, un’immagine fedele delle tariffe reali di mercato. L’indice copre attualmente otto rotte commerciali, tra cui quelle che collegano Europa, Asia e Stati Uniti, ed è aggiornato ogni giorno con un ritardo di due giorni, pubblicato alle 16.00 ora di Londra.
I future lanciati da Euronext sono regolati esclusivamente in denaro e saranno negoziati attraverso l’Amsterdam Commodity Derivatives Market. In una prima fase saranno coperti i traffici tra Estremo Oriente ed Europa del Nord, tra Estremo Oriente e Costa Occidentale degli Stati Uniti, tra Europa del Nord ed Estremo Oriente e tra Europa del Nord e Costa Orientale statunitense. I contratti sono denominati in dollari e centralizzati tramite Euronext Clearing, che garantisce le operazioni ed elimina il rischio di controparte. Le scadenze previste coprono un ciclo ibrido di cinque mesi l’anno: marzo, aprile, giugno, settembre e dicembre.
Il nuovo strumento si rivolge a un’ampia platea di operatori: aziende esportatrici e importatrici, spedizionieri, vettori marittimi, fornitori di servizi logistici, ma anche investitori istituzionali, che possono ora accedere a un meccanismo utile per coprirsi dal rischio tariffario o per prendere posizione sui possibili sviluppi di mercato.
Il tempismo dell’iniziativa non è casuale. Negli ultimi anni il mercato ha registrato una volatilità senza precedenti, con tariffe cresciute in modo esponenziale nel periodo pandemico e poi nuovamente calate, spesso in modo imprevedibile. In passato non sono mancati tentativi di creare strumenti simili: nel 2010 Clarksons Securities introdusse swap sulle tariffe container, ancorati all’allora nascente Shanghai Container Freight Index, ma il progetto fu abbandonato nel 2013 per mancanza di adesione. Oggi, tuttavia, le condizioni sono cambiate: la volatilità è diventata strutturale e la sensibilità del settore verso strumenti di gestione del rischio è cresciuta.
Anche altri mercati si stanno muovendo. Il Cme Group ha introdotto nel 2022 dei future sulle tariffe container ancorati al Freightos Baltic Index, e dallo scorso anno, a Shanghai, si negoziano contratti simili sullo Shanghai International Energy Exchange. Proprio i prezzi dei future asiatici lasciano intravedere un possibile calo delle tariffe sulle rotte Asia-Europa nel 2025, confermando il valore previsionale di questi strumenti.
















































