A gennaio 2020 in tutta l'Unione Europea le immatricolazioni di veicoli commerciali sono diminuite dell'11,5%, con un calo in tutti i segmenti di peso. Il rallentamento delle vendite di veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate, che rappresenta oltre l'80% della domanda di automezzi per le merci nell’UE, ha causato un pesante impatto in negativo sulle prestazioni complessive. Tutti e quattro i principali mercati dell’Unione hanno registrato cali; con la Spagna che ha registrato quello più forte (-19,3%), seguita da Francia (‐9,1%), Germania (‐7,6%) e Italia (‐2,9%).
Nel segmento dei veicoli commerciali con massa complessiva fino a 3,5 tonnellate, durante il primo mese del 2020 le immatricolazioni sono nuovamente diminuite (‐10,2%) dopo l'aumento del dicembre del 2019. I quattro maggiori mercati dell’Unione hanno contribuito a questo declino: Spagna (‐20,2%), Francia (‐9,2%), Germania (‐3,0%) e Italia (‐2,4%). Nel segmento superiore alle 3,5 tonnellate, le nuove immatricolazioni sono diminuite del 19,2%, raggiungendo così il settimo consecutivo di flessione. Tutti i principali mercati dell'UE hanno seguito questa tendenza negativa, con Germania (‐20,5%), Spagna (‐14,9%), Francia (‐12,4%) e Italia (‐9,3%) al primo posto.
Restringendo l’analisi ai veicoli industriali con massa complessiva superiore a 16 tonnellate, i risultati di gennaio sono proseguiti al ribasso, fenomeno che già era stato emerso da agosto 2019, dopo l'introduzione delle nuove norme sul tachigrafo intelligente. In questo caso, le immatricolazioni europee sono crollate 21,7%. La perdita a doppia cifra si registra nei tre principali mercati dell'UE: Germania (-26,0%), Spagna (-15,9%) e Francia (-14,2%).
La crisi non risparmia neppure i mercati dell’Europa orientale, che negli ultimi hanno hanno trainato la crescita. A gennaio 2020, la Polonia ha perso il 20,7% delle immatricolazioni, passando dai 7508 veicoli di tutti i segmenti immatricolati nel primo mese del 2019 ai 5956 del 2020. L’Ungheria ha perso il 7,4%, la Romania ben il 32,8%, mentre la Repubblica Ceca ha perso il 23,3%. Nella lista delle cifre rosse, spiccano quattro soli Paesi in nero: Irlanda (+2,3%), Lussemburgo (18,5%), Norvegia (+2,5%) e Cipro (+8,7%).
Le immatricolazioni di gennaio non sono ancora influenzate dall’impatto della Covid-19 sull’economia europea e finora l’associazione europea Acea non fornisce previsioni o commenti su questo evento. Ma è difficile che il coronavirus non porterà conseguenze nelle vendite dei veicoli industriali, considerando che il trasporto delle merci è in prima linea in questa emergenza, come dimostrano chiaramente i casi della Cina e dell’Italia. E proprio dall’Italia arriva il primo allarme: il 2 marzo le associazioni dei costruttori Anfia e Unrae e quella dei commercianti Federauto hanno espresso una forte preoccupazione, affermando che appaiono già i primi segnali negativi sulle vendite.
Massimiliano Barberis