L’8 maggio 2025, Leonardo ha confermato di aver presentato, insieme alla tedesca Rheinmetall, un’offerta non vincolante per acquisire Iveco Defence Vehicles, la divisione del Gruppo Iveco specializzata in veicoli militari. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Roberto Cingolani, specificando che si tratta di un investimento industriale e non finanziario, coerente con la strategia del gruppo e con le prospettive di rafforzamento della difesa europea.
L’interesse per Idv s’inserisce in un momento di grande fermento nel settore della Difesa, alimentato dall’aumento delle tensioni geopolitiche e dalla crescita della spesa militare. Leonardo, tra i principali attori europei del comparto, ha attivato consulenze con istituti finanziari internazionali – tra cui Ubs – per valutare l’operazione. Secondo fonti di mercato, l’offerta ammonterebbe a circa 750 milioni di euro, una cifra ritenuta congrua dagli analisti, ma distante dalla valutazione di 1,5 miliardi di euro stimata da Iveco Group, controllato da Exor.
La posizione di Leonardo appare chiara: nessuna rincorsa finanziaria, ma un’offerta calibrata sul valore industriale. Per rafforzare la propria disponibilità finanziaria, il gruppo ha già incassato 340 milioni dalla cessione di azioni della controllata americana Drs e ha siglato un accordo con Fincantieri per la vendita di Wass, la divisione armamenti navali, sulla base di una valorizzazione fino a 415 milioni.
La motivazione principale dell’interesse di Leonardo per Idv risiede nelle sinergie industriali già esistenti. Le due società collaborano da tempo nel Consorzio Iveco-Oto Melara, che ha prodotto mezzi blindati di punta come il Centauro. Inoltre, nel febbraio 2025 è stata fondata la joint venture Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (Lrmv), incaricata di fornire nuovi veicoli da combattimento all’Esercito Italiano. In questo contesto, Idv è già coinvolta come fornitore di componenti e potrebbe rafforzare la propria posizione nel progetto, detenendone una quota tra il 12% e il 15%.
Iveco Defence Vehicles rappresenta un assetto di grande valore nel panorama europeo. Con oltre 1.800 dipendenti e ricavi pari a un miliardo di euro nel 2023, Idv ha registrato un margine operativo del 7,7% e vanta un portafoglio ordini superiore a quattro miliardi. I suoi veicoli sono forniti a forze armate in Europa, Brasile e Stati Uniti. L’aumento delle commesse, favorito dall’instabilità globale, ha reso l’azienda sempre più attrattiva.
Tuttavia, Leonardo non è l’unico soggetto in campo. Tra i potenziali interessati figurano il gruppo franco-tedesco Knds, il ceco Csg, Bae Systems e diversi fondi d’investimento statunitensi, tra cui Bain Capital e Kps Capital. In parallelo, Iveco valuta l’ipotesi di uno scorporo della divisione, con possibile quotazione in Borsa entro la fine del 2025. Tale mossa potrebbe aumentare la trasparenza dell’assetto, valorizzarlo agli occhi degli investitori e aggirare eventuali blocchi da parte del Governo italiano attraverso lo strumento del Golden Power.
Proprio l’aspetto politico sarà decisivo. Il settore della Difesa è strategico e ogni passaggio di proprietà è soggetto al controllo dello Stato. Un’eventuale acquisizione da parte di Leonardo, società partecipata dal ministero dell’Economia, risulterebbe più facilmente accettabile rispetto a investitori stranieri. Non a caso, sono in corso contatti tra John Elkann, presidente di Exor, e il Governo italiano, anche per trovare un equilibrio tra interessi economici e garanzie di sovranità.