Lo sciopero nazionale dei marittimi delle compagnie Tirrenia Cin e Moby - proclamato dalle sigle autonome Federmar-Cisal, Ugl Mare, Usb e Orsa Marittimi - si svolgerà dalle 15.30 del 24 ottobre alle 15.29 del giorno successivo. La mobilitazione coinvolge tutti i porti italiani e interessa sia il personale imbarcato sia quello amministrativo. Sono previste ripercussioni sui collegamenti marittimi tra la Penisola e le isole maggiori, in particolare Sardegna e Sicilia, con possibili cancellazioni e ritardi, pur nel rispetto dei servizi minimi previsti dalla normativa sui servizi pubblici essenziali.
Le compagnie hanno confermato che saranno garantiti i collegamenti indispensabili, ma non hanno diffuso un elenco dettagliato delle corse operative. Le informazioni aggiornate sono comunicate direttamente ai passeggeri attraverso i canali ufficiali. Le associazioni dei consumatori e le Autorità portuali invitano l’utenza a verificare eventuali modifiche prima della partenza, soprattutto sulle tratte a maggiore intensità di traffico commerciale.
Alla base della protesta vi sono ragioni di natura occupazionale e industriale. I sindacati denunciano la mancanza di garanzie sull’occupazione dopo la fuoriuscita di Msc dal capitale di Moby e chiedono chiarezza sulle prospettive del gruppo. Secondo le stime delle organizzazioni sindacali, fino a duemila unità, tra personale di bordo e amministrativi, potrebbero essere coinvolte da future ristrutturazioni. Le aree più esposte sono quelle del Golfo di Napoli, del Palermitano e della costa campana, territori già caratterizzati da elevata fragilità occupazionale.
Le rappresentanze sindacali chiedono un intervento diretto del ministero dei Trasporti per avviare un tavolo di confronto in grado di definire un percorso di tutela del lavoro e di rilancio della continuità territoriale. Gli incontri finora svolti con le aziende non hanno prodotto risultati concreti e, secondo le segreterie, “non sono emerse rassicurazioni utili da trasferire ai lavoratori”. Tirrenia e Moby garantiscono una quota importante dei collegamenti di persone e merci con le isole, assicurando la continuità logistica dei flussi alimentari, dei carburanti e delle forniture industriali. Eventuali riduzioni del servizio potrebbero incidere anche sulle catene di approvvigionamento locali e sui tempi di distribuzione nei porti insulari.






























































