Psa Genova Pra’, terminal container genovese del gruppo Psa Italy, ha annunciato l’11 settembre 2025 di avere avviato un programma di potenziamento dei servizi operativi attraverso l’assunzione di venticinque persone dedicate alla movimentazione dei container. Le nuove risorse, accompagnate da percorsi di formazione interna, s’inseriscono nella strategia di rafforzamento delle competenze operative e di stabilizzazione delle attività portuali, con l’obiettivo di garantire continuità ed efficienza nelle operazioni.
Il piano di sviluppo coinvolge anche i rapporti commerciali con i principali clienti del terminal. Tra questi rientrano le maggiori compagnie di navigazione mondiali che collegano Genova e il Sud Europa ai centri di produzione e distribuzione globali. Un esempio è il servizio AE11/SE2 dell’alleanza Gemini, che unisce Maersk e Hapag-Lloyd e connette i porti mediterranei di Italia, Spagna e Marocco con la Cina, il Sud-Est asiatico e l’Oceania, passando per hub strategici come Tanjung Pelepas e Singapore. Con cinque collegamenti settimanali da e per l’Estremo Oriente, gestiti con navi da 14mila a 24mila teu, Psa Genova Pra’ si conferma uno dei principali punti di accesso del traffico tra il Mediterraneo e l’Estremo Oriente.
Accanto a questi flussi, il terminal mantiene tre collegamenti settimanali con gli Stati Uniti, due con il subcontinente indiano e una rete di servizi intra-mediterranei che rimangono centrali nella rete logistica italiana. La posizione dello scalo, unita alle partnership con le compagnie marittime internazionali, rafforza così il ruolo del Mediterraneo nella catena dei traffici globali.
Secondo l’amministratore delegato di Psa Italy, Roberto Ferrari, gli ultimi cinque anni hanno visto un’accelerazione delle trasformazioni nei mercati e nelle catene logistiche, condizionati da shock geopolitici e da una crescente complessità operativa. Ferrari ha ricordato che, nell’ambito dei festeggiamenti per i trent’anni del terminal, la società aveva annunciato un piano d’investimenti da un miliardo di euro interamente a carico dell’azienda per migliorare le infrastrutture. Le nuove assunzioni rappresentano solo una parte di questo percorso, che necessita di autorizzazioni istituzionali per poter mantenere la competitività del terminal a livello mediterraneo.

































































