Il porto di Ravenna ha interrotto il transito di due container contenenti esplosivi destinati al porto di Haifa, in Israele. Il carico, proveniente dall’Austria via terra, avrebbe dovuto essere imbarcato sulla nave Contship Era, operata dalla compagnia Zim, con destinazione Medio Oriente. La movimentazione era stata affidata ai lavoratori della Compagnia Portuale, ma una mobilitazione interna e l’intervento delle istituzioni locali hanno fermato l’operazione.
Il sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni, insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale e alla presidente della Provincia Valentina Palli, ha inviato una comunicazione ai vertici di Sapir, società che gestisce il terminal Darsena San Vitale. Nella lettera è stato chiesto di bloccare il carico e d’introdurre nel codice etico aziendale un riferimento esplicito al rispetto dei diritti umani e della pace. La posizione degli enti locali è stata determinante poiché le istituzioni sono azioniste della società terminalistica, che ha dichiarato l’indisponibilità a consentire l’ingresso del materiale bellico nei propri piazzali.
La Compagnia Portuale ha evidenziato, in una nota interna, come la gestione di container contenenti armamenti rappresenti un’area di incertezza normativa e un fattore di rischio operativo e sindacale, con la possibilità di blocco delle navi e della regolarità delle operazioni. Le stesse motivazioni emersero già a fine giugno, quando il sindaco Barattoni aveva chiesto chiarimenti al ministero dei Trasporti dopo un precedente transito di armi sulla nave Zim New Zealand.
Il caso si inserisce in un contesto più ampio di attenzione sul ruolo del porto di Ravenna come snodo logistico. Nei giorni scorsi si è svolta l’assemblea del Cuar, il Comitato unitario dell’autotrasporto di Ravenna, che riunisce le associazioni Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Confcooperative Romagna e Legacoop Servizi Romagna. L’incontro, convocato per discutere le criticità operative del territorio, si è aperto con una presa di posizione a sostegno delle dichiarazioni del sindaco Barattoni e con l’impegno delle associazioni a condividere la contrarietà all’uso del porto per il transito di materiali bellici diretti in Israele.































































