Il clima della logistica tedesca torna a raffreddarsi dopo il picco registrato a giugno 2025. Infatti, l’indice del Sci Logistikbarometer di luglio è sceso di nuovo sotto la linea dello zero, segnalando un peggioramento del sentiment e una valutazione meno favorevole della situazione attuale. La maggioranza delle imprese interpellate, pari al 69%, descrive il contesto come stabile, ma un quarto lo considera sfavorevole e solo una piccola quota, il 6 percento, lo giudica positivo. A consuntivo di giugno, il 38% degli operatori segnalò un miglioramento, ma nelle previsioni per i mesi successivi l’ottimismo si attenua: il 31% si attende un quadro più favorevole, il 56% prevede stabilità e il 13% teme un peggioramento.
Questo equilibrio precario si riflette anche nella dinamica dei costi e dei prezzi. Dopo un periodo di relativa calma, le spese operative hanno ripreso a salire: il 27 percento delle aziende ha registrato un aumento a luglio, complice soprattutto la ripresa del prezzo del gasolio. Le aspettative per il trimestre successivo non sono diverse, con la stessa quota di imprese che si attende ulteriori aumenti.
Sul versante delle tariffe prevale invece l’immobilismo. L’83% degli operatori non ha modificato le proprie tariffe, mentre il 9 percento le ha ritoccate al rialzo e l’8 percento al ribasso. Per i prossimi mesi, tre quarti delle aziende non prevede cambiamenti, ma cresce il numero di quelle che si aspettano margini di crescita. Nel complesso, il settore intravede una redditività ancora bilanciata, ma compressa da una concorrenza intensa e da una domanda incapace di assorbire la capacità disponibile.
Un segnale positivo arriva dal fronte operativo. I tempi di attesa dei camion in ribalta continuano a migliorare: più della metà delle imprese riferisce soste inferiori a mezz’ora, contro il 46% dell’anno scorso, e la quota di chi denuncia ritardi superiori a un’ora è scesa al 30%, rispetto all’80% registrato nel 2023. Le cause dei rallentamenti restano però strutturali. La principale, segnalata dal 78% delle aziende, è la carenza di personale addetto al carico e allo scarico. Seguono la rigidità delle finestre orarie, indicata dal 44%, e altri fattori come procedure di accettazione troppo complesse, criticità infrastrutturali delle rampe e documentazione incompleta.
Lo Sci Logistikbarometer, attivo dal 2003 e pubblicato in collaborazione con la rivista specializzata Dvz, fotografa ogni mese gli umori di circa duecento imprese del settore, offrendo una lettura preziosa non solo delle oscillazioni congiunturali ma anche delle tendenze di medio periodo.



























































