Il colosso cinese del fast fashion Shein ha annunciato la chiusura del polo logistico di Stradella, nell’Oltrepò Pavese, con il trasferimento delle attività in Polonia. La decisione, resa ufficiale il 15 settembre 2025, comporta il licenziamento di 311 dipendenti a tempo indeterminato e la mancata proroga di 150 contratti a termine. Dopo appena tre anni di operatività in Italia, l’azienda sposterà le operazioni verso la regione di Wrocław, ormai consolidata come nuovo hub europeo per il commercio elettronico.
L’arrivo di Shein in Italia risale al 2022, con la scelta di stabilire un centro di distribuzione a Stradella attraverso la collaborazione con Fiege Logistics. Venne così rilevato il magazzino precedentemente gestito da Zalando e avviato un contratto triennale con Fiege valido fino a dicembre 2025. La decisione rispondeva all’obiettivo di ridurre i tempi di consegna per i clienti italiani ed europei, passando da spedizioni dirette dalla Cina che richiedevano oltre due settimane a tempi di circa una settimana grazie alla gestione locale.
Il sito pavese venne individuato come strategico per la vicinanza ai principali assi autostradali del Nord Italia e al sistema logistico padano, già attrattivo per altri grandi marchi come H&M e lo stesso Zalando. Al massimo della sua operatività, il centro ha occupato circa 500 lavoratori, di cui 350 a tempo indeterminato e circa 150 precari tramite agenzie interinali. I flussi venivano gestiti in collaborazione con corrieri e operatori che lavoravano per Amazon, consolidando il ruolo di Stradella come nodo cruciale nelle reti distributive di Shein in Europa.
Secondo quanto comunicato da Shein e Fiege, la scelta di concentrare le attività in Polonia risponde a valutazioni d’efficienza. Eurostat stima per il 2023 un costo del lavoro medio in Italia di 29,8 euro l’ora, contro i circa 14 euro in Polonia, con un differenziale di oltre 2:1. A ciò si aggiunge il vantaggio infrastrutturale della regione di Wrocław, con collegamenti diretti verso Germania e Repubblica Ceca e una rete logistica moderna che ha reso possibile l’espansione rapida di Shein.
Dal 2022 ad oggi l’azienda cinese ha aperto nove centri nell’area metropolitana di Wrocław, per un totale di 391mila metri quadrati, creando oltre tremila posti di lavoro. La concentrazione di operatori internazionali ha trasformato la Bassa Slesia in uno dei mercati logistici più dinamici d’Europa, con un ruolo crescente nel riequilibrio delle catene distributive continentali. La Polonia è oggi il terzo mercato di stoccaggio del Paese, e attira investimenti da parte di diverse piattaforme di commercio elettronico.
Per il territorio pavese, la delocalizzazione rappresenta una perdita rilevante. Stradella si è affermata come centro logistico del commercio elettronico grazie alla sua posizione nella “megalopoli padana” e all’accessibilità garantita dalla rete autostradale. Dopo H&M e Zalando, anche Shein aveva contribuito a rafforzare l’immagine della città come hub specializzato. Con la chiusura, oltre 450 lavoratori perdono il posto e l’indotto locale rischia un ridimensionamento, con effetti negativi per trasporti, servizi e attività commerciali.
Le misure di mitigazione messe in campo appaiono limitate: circa 60 dipendenti potranno essere ricollocati tra Stradella (Zooplus) e Castelsangiovanni, altri hanno ricevuto l’offerta di trasferirsi a Novara o Bologna con un incentivo di 6.000 euro. Le adesioni sono state scarse, segno della difficoltà a spostare professionalità radicate nel territorio. I sindacati hanno chiesto buonuscite più consistenti e un impegno diretto sia da Fiege sia da Shein per ammortizzare l’impatto sociale.
La decisione s’inserisce in un quadro competitivo dominato da riduzione dei costi e maggiore velocità di consegna. Il modello operativo di Shein, basato su produzioni in piccoli lotti e cicli di commercializzazione ridotti a dieci giorni, richiede una rete logistica estremamente flessibile. Nel 2023 le vendite europee della società hanno superato i 7,6 miliardi di euro, con un utile netto di 99,5 milioni, confermando la centralità del continente nella strategia di crescita. Per sostenere volumi di questa scala, il baricentro logistico si sposta inevitabilmente verso aree con costi più bassi e capacità di espansione immediata.
Fiege, che in Italia impiega 5.500 persone e gestisce 600mila metri quadrati di magazzini, si trova ora a dover riposizionare le proprie attività locali. Durante l’incontro con la Prefettura di Pavia, l’azienda ha aperto all’ipotesi di cessione del sito di Stradella a nuovi operatori dal 2026, ma non vi sono ancora certezze. La perdita di un cliente come Shein indebolisce l’attrattività del polo e aumenta il rischio di un effetto domino sull’intero distretto.
Il trasferimento di Shein riflette una tendenza più ampia di riorganizzazione geografica delle catene logistiche europee. Paesi come la Polonia, grazie a costi competitivi e a infrastrutture moderne, stanno rafforzando la propria centralità, mentre l’Italia rischia di perdere terreno se non sviluppa strategie di posizionamento su segmenti ad alto valore aggiunto. Per gli operatori logistici, la vicenda evidenzia la necessità di bilanciare efficienza economica e responsabilità territoriale, in un contesto in cui le scelte delle multinazionali possono ridisegnare interi ecosistemi produttivi nel giro di pochi mesi.































































