Il 18 luglio 2025, una nota della Guardia di Finanza ha comunicato il sequestro preventivo di beni per 47 milioni di euro nei confronti di “un imprenditore della logistica” di cui, come è consuetudine, non ha fornito il nome. Il testo spiega solamente che il nome di questo imprenditore è emerso durante un’indagine precedente “nei confronti di una società attiva nel settore del trasporto e movimentazione merci, che nel mese di aprile 2024 hanno portato all’esecuzione di un sequestro preventivo nei confronti della società per oltre 64 milioni di euro”. Le cronache dell’epoca riferiscono che la società in oggetto è quella della grande distribuzione GS, controllata dal Gruppo francese Carrefour dal 2000.
Un articolo del Corriere della Sera dello stesso 18 luglio scrive che il sequestro di 47 milioni è stato attuato nei confronti di un imprenditore e di una società, precisando che la società è la Samag Holding Logistics, che fornisce manodopera a GS e fa capo all’imprenditore Giuseppe Esposito. L’indagine riguarda l’emissione di fatture false per operazioni inesistenti e l’indebita compensazione di crediti d’imposta falsi. Lo schema sarebbe quello già svelato in altre inchieste del Tribunale di Milano, che hanno coinvolto anche multinazionali e grandi imprese della logistica e della Gdo e che la Finanza ha rilevato anche durante l’indagine su GS.
In questo caso, il pubblico ministero Paolo Storari spiegò che la catena della Gdo avrebbe usato alcune cooperative come “serbatoi di manodopera”, con lo scopo di usarli come “schermo” tra la stessa GS, beneficiaria finale del lavoro, e altre società “filtro”. Secondo il pm, i “serbatoi” avrebbero “sistematicamente omesso il versamento dell’Iva, nonché gli oneri di natura assistenziale e previdenziale”, con un ammontare complessivo dei documenti falsi di 362 milioni di euro.
Intanto la Samag Holding Logistics è in liquidazione giudiziale, come stabilito il 14 febbraio 2025 dalla giudice Vincenza Agnese, che ha nominato Piero Canavelli commissario. L’8 ottobre 2025 saranno convocati i creditori presso il Tribunale di Milano. In precedenza, il Tribunale ammise l’azienda al procedimento unitario di composizione della crisi. Questo provvedimento avrebbe permesso alla società di presentare un piano di concordato, per proseguire l’attività. Però il piano venne dichiarato inammissibile e quindi la giudice ha proceduto alla liquidazione.
A proposito della controllante di GS, la stampa nazionale riferisce i timori espressi dai sindacati su un possibile abbandono del mercato italiano da parte di Carrefour. Il Gruppo francese avrebbe affidato la ricerca di uno o più compratori della rete italiana a Rothschild. Un chiarimento potrebbe venire il 21 luglio. L’uscita di Carrefour dall’Italia avrebbe ricadute anche sulla filiera logistica che rifornisce i 1.185 punti vendita italiani del Gruppo.





























































