Se anche Amazon, tramite il suo fornitore UPS, inciampa nella Brexit, significa che la situazione è veramente seria. È vero che finora alcuni colossi del trasporto espresso come DB Schenker e DPD hanno annunciato una sospensione delle spedizioni per o dalla Gran Bretagna all’UE a causa delle complesse procedure d’importazione sorte dopo l’Uscita di Londra dall’Unione Europea, ma sembrava che i due colossi statunitensi Amazon e UPS procedessero senza intoppi. Invece una mail inviata il 26 gennaio 2021 da Amazon Services Europe ai clienti annuncia la “sospensione temporanea delle consegne di piccoli pacchi tra Uk e UE nell’Amazon Partnered Carrier Programme”.
Nel testo, il colosso del commercio elettronico scrive che “l’introduzione di pratiche doganali tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea ha causato inconvenienti nelle spedizioni del Partnered Carrier Programme che non hanno la documentazione richiesta per lo sdoganamento e sono dovute tornare al mittente. Ciò ha causato un affaticamento del network UPS e quindi, con effetto immediato, UPS ha sospeso temporaneamente il Partnered Carrier Programme per le consegne di piccoli pacchi tra UK ed EU”. La mail si chiude con la speranza di riprendere il prima possibile il servizio. A tale fine, Amazon sta “lavorando con UPS per fornire istruzioni aggiornati sullo sdoganamento”.
Il Partnered Carrier Programme è il servizio di logistica in conto terzi che Amazon offre ai venditori indipendenti che usano il suo marketplace. È offerto in Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Spagna per spedizioni internazionali attraverso l’Europa. Amazon ha anche annunciato di avere sospeso le consegne di bevande alcoliche tra Irlanda del Nord e Gran Bretagna, sempre per problemi doganali.